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Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliIl 25 ottobre ha aperto al pubblico la Casa Natale di Salvador Dalí (Calle Monturiol 6, Figueres), l’ultimo dei luoghi daliniani che s’irradiano dal Teatro-Museo Dalí di Figueres (Girona) e comprendono la casa di Portlligat e il castello di Púbol. Con l’aiuto di tecnologie di ultima generazione, ologrammi, finestre parlanti, mapping, effetti visivi, caleidoscopi giganti e paesaggi immersivi, l’allestimento sommerge il visitatore nell’atmosfera daliniana, dall’infanzia al trionfo internazionale, da Figueres al mondo.
L’obiettivo è far conoscere l’artista per comprenderne l’opera, dialogare con il Dalí più intimo per accedere al genio. L’importanza dei primi anni di vita nella costruzione della personalità di Dalí è ampiamente documentata, per questo la visita inizia con l’analisi dei legami familiari dell’artista: il rapporto conflittuale con il padre, che lo diserederà, il dolore per la morte della madre quando aveva solo 16 anni e il complesso rapporto con la sorella minore Anna Maria.
La Casa Natale racconta la vita intima di Dalí negli stessi spazi che lo hanno visto nascere e crescere e la vita pubblica nel resto dell’edificio, dove si materializzano le numerose performance, la collaborazione con Alfred Hitchcock e Walt Disney e il suo rapporto con la politica e i media. Il percorso non tralascia neanche il contesto di Figueres all’inizio del ’900 e l’importanza della geografia della regione dell’Empordà nella sua carriera artistica.
Fu in questa casa dove si forgiò il carattere del futuro genio del Surrealismo, segnato dalle continue discussioni con il padre, un notaio autoritario, l’assenza della madre, il rapporto con la sorellina che lo idolatra e l’ombra di un fratello morto appena nove mesi prima della sua nascita e da cui ereditò il nome.
Il percorso mette in luce l’importanza di altre donne della famiglia: la nonna, che fu la prima a intuire il talento di Salvador, la zia che gli fece da madre e la tata che appare in varie opere.
Il filo conduttore della visita, che dura un’ora, è un dialogo tra due voci: una che evoca Dalí in prima persona, a partire da frammenti dei suoi pensieri, scritti, citazioni e interviste, e l’altra che funge da narratore. Il percorso, indicato dalle formiche daliniane proiettate sul pavimento, inizia dalla stanza in cui l’artista nacque e prosegue negli altri spazi, alternando il ruolo di persone e oggetti nella sua vita e nelle sue opere.
Al secondo piano un gruppo di valigie introducono alla gioventù di Dalí a Madrid, cui segue la maturità nelle grandi capitali dell’arte internazionale, Parigi, Londra e New York e il ritorno in Catalogna. Dal Dalí timido e insicuro dell’infanzia si passa al grande provocatore, al Dalí trionfante e mediatico con il pavimento rivestito di dollari e le proiezione delle copertine delle grandi riviste internazionali, a cominciare da «Time».
I lavori di ristrutturazione della Casa Natale dell’artista sono iniziati a settembre 2019, ma l'impegno per realizzare questo ambizioso progetto risale al 1995, con l’acquisto dell’edificio. La sua apertura, risultato degli sforzi di diversi Governi municipali, è un omaggio di Figueres a Dalí, e al contempo un riconoscimento dell’eredità che l’artista ha lasciato alla città con il Teatro-Museo, uno dei più visitati della Spagna.



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