Image

La chiesa di San Miniato al Monte a Firenze

Foto tratta da Wikipedia. Foto: Benjamin Núñez González | CC BY SA 4.0

Image

La chiesa di San Miniato al Monte a Firenze

Foto tratta da Wikipedia. Foto: Benjamin Núñez González | CC BY SA 4.0

A Firenze la messa in sicurezza di San Miniato non respinge il visitatore, anzi…

Il cantiere appena avviato con i fondi del Pnrr interesserà il capolavoro romanico per un anno

Image

Laura Lombardi

Leggi i suoi articoli

Sulla collina di Monte alle Croci a Firenze, la Basilica di San Miniato, gioiello di architettura romanica toscana dell’XI secolo, sarà oggetto per circa un anno di un importante cantiere di restauro che prevede la messa in sicurezza (anche sismica) della facciata in marmi di Carrara e verde di Prato, la cui composizione classicheggiante e geometrica a intarsi marmorei bicromi ha influenzato l’architettura regionale e contribuito alla codifica degli stilemi rinascimentali. Il restauro interesserà anche i paramenti del campanile disegnato da Baccio d’Agnolo (usato per le artiglierie della città al tempo dell’assedio del 1529) e le coperture, oltre al consolidamento di murature e colonne; sarà infine installato un sistema di monitoraggio.

Tra il 2022 e il 2023  all’interno dell’edificio si erano già svolti, grazie anche al dono dei Friends of Florence, alcuni restauri che avevano interessato l’abside con il grande mosaico del catino, la transenna del presbiterio, il pulpito, il crocifisso e il busto reliquiario di san Miniato.

L’ampio intervento che prende ora il via si caratterizza per una precisa scelta di musealizzazione del cantiere: fedeli e i turisti potranno continuare ad accedere alla Basilica per tutta la durata degli interventi, ci saranno visite guidate prenotabili su un sito creato ad hoc, pubblicazioni scientifiche condivise sulla stessa pagina Internet e comunicazione costante dello stato di avanzamento dei lavori. Né poteva mancare la visita virtuale al monumento.

Stazione appaltante è l’Agenzia del Demanio, e i lavori si compiono in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, grazie al finanziamento dal Ministero della Cultura con fondi Pnrr per 3,6 milioni di euro. A fine novembre, nel corso di un evento istituzionale organizzato dall’Agenzia del Demanio e dal MiC, saranno comunicate altre iniziative specifiche, che prevedono installazioni interattive olografiche e video mapping da proiettare sulla facciata principale della Basilica, con i teli dei ponteggi usati per spettacoli di luce. Saranno organizzati anche alcuni eventi tematici.

L’importanza di San Miniato si lega anche alle sue antichissime origini: l’insediamento religioso nasce per professare il culto paleocristiano di San Miniato, soldato armeno ucciso dall’imperatore Decio, ritenuto primo martire fiorentino, vissuto intorno al 250 d.C. e seppellito dai suoi compagni sul monte nei pressi della città. Alla Basilica giungono donazioni tra il VII e il IX secolo, elargite dagli imperatori Carlo Magno, da Lamberto e Ottone II. Ma sarà il vescovo Ildebrando, nel 1018, a rinnovare l’esistente e diroccata chiesa e a fondarvi un annesso monastero. La costruzione della Basilica si protrae sino al XIII secolo, arricchendosi poi nel corso del Quattrocento di straordinarie opere d’arte tra cui si ricordano la Cappella del Crocifisso, di Michelozzo, e la Cappella del Cardinale Portogallo.

Tuttavia, nei secoli successivi anche San Miniato conoscerà momenti di declino e di incuria per essere poi restaurata nell’Ottocento a cura dell’Opera Pia degli Esercizi Spirituali; in seguito il complesso monumentale, tutt’oggi custodito e vissuto dai monaci benedettini olivetani, diviene proprietà statale sotto la tutela della Soprintendenza fiorentina. Laura Lombardi

 

 

 

Laura Lombardi, 11 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La presidente Livia Frescobaldi: «È fisiologico che questa associazione, creata per rispondere a un bisogno, adesso cessi la sua attività. Il Museo è ora in ristrutturazione e si è costituita la Fondazione: abbiamo quindi traghettato l’istituzione da privata a pubblica»

14 nuove partecipazioni dall’Italia e dall’estero. Prevalgono ancora dipinti e sculture, ma mobili, argenti e altre suppellettili preziose attraggono di nuovo una clientela sempre più raffinata

Nato nelle Marche da una famiglia albanese, iniziò come cameriere e croupier, ma divenne uno dei più noti antiquari della sua generazione. Fu anche mecenate di importanti restauri e donazioni. Ripercorriamo la vita di un protagonista del mercato dell’arte antica

 

Una grande retrospettiva della protagonista della Scuola di New York al tempo di Pollock e Rothko. La racconta il curatore Douglas Dreishpoon

A Firenze la messa in sicurezza di San Miniato non respinge il visitatore, anzi… | Laura Lombardi

A Firenze la messa in sicurezza di San Miniato non respinge il visitatore, anzi… | Laura Lombardi