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José da Silva
Leggi i suoi articoliIl 22 marzo apre le porte a Lisbona un nuovo museo privato, il Museu de Arte Contemporânea Armando Martins (Macam), esattamente 51 anni dopo che il suo fondatore, Armando Martins, acquistò la sua prima opera d’arte.
Il dipinto in questione era dell’artista portoghese Rogério Ribeiro (1930-2008), oggi relativamente sconosciuto, ma ha portato l’uomo d’affari lusitano a collezionare alcuni dei più grandi nomi dell’arte moderna e contemporanea, un’attività che trova ora il suo culmine nell’apertura del Macam, per ospitare la sua collezione di 600 opere.
«Ho sempre pensato che una collezione d’arte non debba solo essere usata per decorare una casa o essere nascosta in un magazzino», dice Martins. «L’obiettivo finale è quello di renderla accessibile al pubblico come servizio e strumento di ricreazione della comunità».
Il Macam è ospitato nel Palácio dos Condes da Ribeira Grande, un palazzo del XVIII secolo nella parte occidentale di Lisbona, originariamente costruito per il marchese di Nisa e successivamente sede di una scuola, prima che rimanesse vuoto per diversi anni. Lo studio d’architettura portoghese Metro Urbe ha ristrutturato l’edificio per ricavarne 2mila metri quadrati di spazi espositivi, un ristorante, un caffè, un bar, un auditorium e un hotel a cinque stelle. Secondo Martins, queste aggiunte renderanno il progetto finanziariamente sostenibile.
L’hotel esporrà anche opere della collezione nelle camere e negli spazi pubblici. Nuove opere della canadese Angela Bulloch e del portoghese José Pedro Croft sono state commissionate per le terrazze esterne, mentre una terza opera dello spagnolo Carlos Aires è destinata all’art bar del museo, ospitato in un’ex cappella dove sono previsti spettacoli e altri eventi.
Il progetto ha richiesto quasi 20 anni per essere portato a termine, con numerose battute d’arresto lungo il percorso. Martins racconta che inizialmente aveva previsto di costruire il suo museo da zero su un appezzamento di terreno pubblico lungo il fiume Tejo, per il quale aveva ottenuto un contratto di locazione di 90 anni. Avrebbe dovuto essere progettato dall’architetto catalano Ricardo Bofill.
Ma la concessione è stata revocata per motivi politici, a sentire Martins. «Di conseguenza, ho deciso di acquistare la proprietà di uno stabile per assicurarmi l’indipendenza. Nel 2007 ho acquistato il Palácio dos Condes da Ribeira Grande, dove avrei fondato il mio museo». Il crollo finanziario del 2008, la pandemia e la guerra in Ucraina hanno poi causato ulteriori ritardi.
Martins ha studiato ingegneria meccanica a Lisbona e ha fatto fortuna nel settore del cemento e delle miniere dopo essersi trasferito in Brasile alla fine degli anni Settanta. Tornato in Portogallo, ha fondato una società di sviluppo immobiliare, il Grupo Fibeira.
È negli anni Ottanta che il suo collezionismo è decollato; oggi comprende opere dei più importanti artisti portoghesi del XX secolo, tra cui Amadeo de Souza-Cardoso, Maria Helena Vieira da Silva, Helena Almeida, Julião Sarmento e Paula Rego, oltre a nomi internazionali come Marina Abramovic, Olafur Eliasson, Elmgreen & Dragset e Dan Graham. Tra i portoghesi, Martins afferma che i suoi preferiti sono i pittori modernisti Eduardo Viana e Souza-Cardoso, mentre tra gli artisti internazionali sottolinea il lavoro dell’artista contemporaneo tedesco Albert Oehlen. «Sono attratto dall’arte moderna e contemporanea perché risuona in me a un livello più profondo», afferma Martins. «Le opere classiche ispirano la contemplazione, ma non suscitano la stessa emozione».
Il Macam non esporrà solo opere della collezione di Martins, ma anche di altre collezioni private. Diventerà «una piattaforma dove le collezioni si incontrano, ampliando l’accesso a opere d’arte che altrimenti sarebbero conservate o limitate a circoli privati», dice Martins. Per questo spazio espositivo temporaneo è stata creata una nuova aggiunta all'edificio storico, rivestita con piastrelle della ceramista portoghese Maria Ana Vasco Costa.
L'apertura del Macam avviene in un momento di crescita significativa della scena artistica di Lisbona. Quest’anno è prevista l’apertura di un museo dedicato all’opera dello scomparso artista contemporaneo Julião Sarmento nel vicino quartiere di Belém, mentre l’anno scorso il Museu do Design e il Centro de Arte Moderna Gulbenkian (Cam) hanno riaperto al pubblico con grande clamore dopo importanti lavori di ristrutturazione.
Il direttore del Cam, Benjamin Weil, accoglie con favore l’ultima aggiunta alla scena artistica di Lisbona. «La notizia dell’apertura del Macam è fantastica», afferma. Considera particolarmente importante il progetto di ospitare altre collezioni, aggiungendo che questa nuova presenza contribuisce «alla crescita di un grande ecosistema artistico a Lisbona».

Il Macam è ospitato nel settecentesco Palácio Condes da Ribeira Grande. Foto © Fernando Guerra
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