«On the Air (Siamo tutti sordi)» di Roxy in the Box, Ivana Antonini e Marco Ulivieri

Foto: Mario Lensi

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«On the Air (Siamo tutti sordi)» di Roxy in the Box, Ivana Antonini e Marco Ulivieri

Foto: Mario Lensi

A Montelupo la ceramica è un festival

La 31ma edizione della manifestazione che riflette in chiave contemporanea sulla produzione secolare della manifattura toscana

La 31ma edizione del festival «Ceramica 2024», dal 21 al 23 giugno, «Alchimia della Materia» si articola in un vasto programma di mostre, installazioni, eventi, residenze e scambi internazionali, workshop, laboratori (come «Ceramica futura» al Centro ceramico sperimentale), botteghe aperte, attività performative che offrono vari modi per riflettere in chiave contemporanea sulla produzione secolare di Montelupo, centro di un distretto ceramica d’eccellenza a livello nazionale e internazionale, che continua a caratterizzare la vita della comunità. 

Tra questi è già visitabile, fino al 23 giugno, alla Galleria di via XX settembre, la mostra «Cantieri Montelupo, arte contemporanea ceramica e relazione», a cura di Christian Caliandro, esito di un programma di residenze iniziato a giugno 2023 e giunto alla sua terza edizione, che ha sviluppato percorsi tra arte visiva e ceramica affiancando agli artisti i ceramisti del territorio. Maria Palmieri con «Rudralith» (da Rudra, un’antica divinità vedica legata ai sacrifici rituali) ha lavorato con Patrizio Bartoloni sull’interazione tra immagine fotografiche, smalto e cotture realizzando oggetti nuovi e antichi al tempo stesso. Roxy in the Box, in «On the air», si è concentrata con Ivana Antonini e Marco Ulivieri sulla fusione tra memoria individuale e collettiva del paese, evocando il rapporto tra Montelupo e la villa medicea dell’Ambrogiana, divenuta manicomio criminale negli ultimi anni dell’epoca lorenese e, dagli Settanta del ’900 al 2017, Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Alessandro Scarabello si è mosso dalla sua serie degli «Heretic Exercise» per lavorare su mattonelle e frammenti di materiale refrattario, saggiando opportunità e resistenze offerte da errori e slittamenti. Si è riconnessa invece alle proprie radici Anna Capolupo, realizzando i suoi «biscotti» dipinti a smalto, che sono oggetti a metà tra dipinti, sculture, oggetti devozionali e rituali ispirati a una tradizione ancestrale della Calabria. Lungo il muro di argine del Fiume Pesa sono esposti due grandi pannelli in gres porcellanato: «Rapacissime» di Capolupo e «Opera Nigra» di Scarabello. 

Apre il 21 giugno la mostra nel Museo della Ceramica, «Terre di Spezierie: Ceramiche di Montelupo per Santa Maria Nuova e le farmacie storiche della Toscana» fino al 6 gennaio 2025, diffusa in diversi centri del territorio e anche a Firenze. Il ruolo storico della ceramica locale, fin dal ’400, affrontato in quella sede, è reinterpretato nella collettiva «Spice, Alchimie in ceramica» a cura di Benedetta Falteri, nel Palazzo Podestarile (per tutta l’estate), che si concentra sui significati simbolici di vasi per unguenti medicamenti, profumi e spezie. «Nasce un fiore di ceramica» è invece il lavoro di Ugo La Pietra in piazza Vittorio Veneto che si rifà ai motivi tradizionali della ceramica di Montelupo.

«Cecità» (2024) di Anna Capolupo. Foto: Mario Lensi

Laura Lombardi, 05 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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A Montelupo la ceramica è un festival | Laura Lombardi

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