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Una veduta della mostra «Amami Ancora» di Alice Ronchi al Mac di Lissone

© Lorenzo Pennati

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Una veduta della mostra «Amami Ancora» di Alice Ronchi al Mac di Lissone

© Lorenzo Pennati

A venticinque anni rinasce il Mac di Lissone

Da poco entrato a far parte dell’associazione Amaci, il museo brianzolo celebra un quarto di secolo con un programma degno di nuova luce 

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Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

Il Mac-Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (Mb) festeggia i 25 anni con l’importante riconoscimento dell’ingresso nell’Amaci, l’associazione presieduta da Lorenzo Balbi che riunisce i più prestigiosi musei italiani d’arte contemporanea, e con un nuovo volto, ora pieno di luce: una sorta di rinascita, la sua, che potrà essere percepita dal 29 marzo con l’inaugurazione della mostra «A chi parlo quando parlo» (fino al 29 giugno), prima personale istituzionale di Ismaele Nones (Trento, 1992, vive e lavora a Torino). A lui Stefano Raimondi, direttore artistico del museo, ha voluto assegnare tutti e quattro i piani dell’edificio, in una sfida impervia che tuttavia vuole rendere omaggio allo spirito dello storico Premio Lissone (1946-67), la manifestazione che nel dopoguerra fece della città brianzola un crocevia dei migliori critici e artisti del tempo (fra gli altri, Valerio Adami, Karel Appel, Renato Birolli, Piero Dorazio, Francois Dufrêne, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Achille Perilli, Mauro Reggiani, Emilio Scanavino, Mario Schifano, Gerard Schneider, Antoni Tàpies, Emilio Vedova, Theodor Werner), dando origine alla collezione permanente del Mac: come spiega Raimondi, «vogliamo che il Museo erediti quella voglia di osare e di mostrare le ricerche più attuali, proprio come il Premio Lissone fece nel dopoguerra». 

Conclusa il 26 gennaio la personale «Mockupaint» di Oscar Giaconia, il Mac è attualmente occupato dal cantiere (ora è visitabile solo la collezione permanente) grazie al quale le vetrate della sede espositiva, inaugurata nel 2000, si apriranno sulla piazza antistante, sempre molto animata, mettendo in dialogo interno ed esterno del museo e diventando cornici per alcune delle opere più significative della collezione permanente, che con il progetto di valorizzazione «Collezione 25», dall’autunno saranno godibili anche dagli spazi esterni. Spazi dove già si trovano, del resto, le opere acquisite con il Premio Lissone Design (com’è noto, Lissone è nel cuore del distretto brianzolo del mobile e del design), che dal 2007 si alterna, con cadenza biennale, al Premio Lissone per l’arte.

Da giugno a settembre verranno poi presentate le nuove acquisizioni d’arte contemporanea sostenute da Pac2024-Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC, con le opere di Alice Ronchi che entrano in collezione, mentre a ottobre sarà la volta di «Generativo. Premio Lissone 2025», cui parteciperanno artisti italiani ed europei scelti da direttori e curatori di istituzioni internazionali e chiamati a confrontarsi con temi significativi del nostro tempo.

Il museo si apre poi alla comunità durante la settimana attraverso laboratori per le scuole di ogni grado e nel fine settimana con visite guidate gratuite alle mostre.

Ada Masoero, 14 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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A venticinque anni rinasce il Mac di Lissone | Ada Masoero

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