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Redazione
Leggi i suoi articoliÈ scomparso il 23 agosto, all’età di 88 anni, Carlo Pepi: stimato collezionista e critico d’arte, noto per la sua battaglia instancabile contro i falsi e difensore appassionato dell’integrità artistica.
Il momento che lo rese celebre fu, nel 1984, lo smascheramento delle teste nello stile di Amedeo Modigliani ritrovate nel Fosso Reale di Livorno, sculture ritenute autentiche da molti critici, ma da lui da subito etichettate come «falsi maldestri». Una voce isolata e presto confermata dai responsabili stessi. Nel 2017 fu denunciò invece la presenza di opere contraffatte nella mostra dedicata a Modigliani a Palazzo Ducale di Genova, ottenendo la chiusura anticipata dell’esposizione e l’avvio di un’inchiesta che portò al sequestro di 21 tele. Pepi fu anche fondatore della Casa natale Amedeo Modigliani, trasformando l’abitazione del pittore toscano in un vero e proprio museo.
Nato a Nuoro nel 1937 e trasferitosi in Toscana, ha dedicato la vita all’arte, sostenuto anche da una formazione autodidatta, e si è sempre battuto contro il mercato dei falsi e lo snobismo accademico.
Il presidente del Consiglio regionale toscano lo ha definito «un gigante dell’arte», ricordando con stima la sua battaglia, oggi parte dell’eredità culturale della regione, e annunciando il sostegno alla nascita di una fondazione che custodisca e renda accessibile al pubblico il suo immenso patrimonio artistico, raccolto e custodito nella sua villa di Crespina, tra le colline pisane.
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