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Serge Lasvignes

© Thibaut Chapotot / Centre Pompidou

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Addio a Serge Lasvignes

L’uomo politico, presidente del parigino Centre Pompidou dal 2015 al 2021, è scomparso il 15 febbraio a 70 anni

Stéphane Renault

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Serge Lasvignes, presidente del Centre Pompidou di Parigi dal 2015 al 2021 è morto il 15 febbraio, all'età di 70 anni, a seguito di una lunga malattia. Nato il 6 marzo 1954 a Tolosa, laureato in lettere moderne e diplomato all’ École nationale d'administration (Ena), Lasvignes era entrato a far parte del Consiglio di Stato prima di ricoprire diverse cariche presso il Ministero dell'Istruzione nazionale, dell'istruzione superiore e della ricerca. Era stato segretario generale del Governo dal 2006 al 2015, sotto tre presidenti.

Nell’aprile 2015 la sua nomina alla presidenza dell'istituzione culturale parigina era stata accolta con freddezza dal mondo dell’arte, che aveva sottolineato la sua mancanza di esperienza nel campo delle arti visive. All’epoca, come ricorda Harry Bellet su «Le Monde», il  settimanale satirico «Le Canard enchaîné» aveva titolato «Un passacarte al museo». Il suo bilancio rimane comunque nella memoria, e dall'annuncio della sua scomparsa si susseguono le testimonianze di personalità del mondo politico e culturale.

La ministra della Cultura Rachida Dati ha salutato «un uomo impegnato per la cultura, l’istruzione e la Repubblica. [...] Con energia e passione, ha trasformato il Centro Pompidou in un vero e proprio luogo multidisciplinare, al centro dei grandi dibattiti contemporanei, rafforzando notevolmente il prestigio dell'istituzione a livello internazionale».

«È con immensa tristezza che apprendiamo della scomparsa di Serge Lasvignes, ha dichiarato in un comunicato il suo successore alla guida del Centre Pompidou, Laurent Le Bon. Intriso di cultura universale, era un uomo visionario il cui mandato al Centre Pompidou è stato caratterizzato dall’impulso e dalla realizzazione di progetti essenziali per il futuro della nostra istituzione. È stato un presidente appassionato, rispettato e apprezzato da tutti i dipendenti del Centre Pompidou, del Centre Pompidou-Metz, della Bpi (Bibliothèque publique d'information) e dell'Ircam (Institut de recherche et coordination acoustique/musique)»

Emma Lavigne, ex direttrice del Centre Pompidou-Metz, ha affidato il suo messaggio a Instagram: «Per quasi cinque anni al Centre Pompidou-Metz,ho potuto apprezzare il suo impegno per la cultura, la sua integrità, la sua benevolenza, la sua umanità, il suo amore per il Centre Pompidou. La sua fiducia assoluta mi ha dato le ali per far sì che la creazione fosse sinonimo di libertà».

Uno dei grandi progetti di Serge Lasvignes, ricorda il Centre Pompidou, è stata la riapertura nel 2021 dell'ingresso della Bpi sulla Piazza, una mossa destinata a favorire l'incontro e il reciproco arricchimento dei diversi pubblici del Centro. È stato all'origine dell'operazione «40 progetti nella regione» nel 2017 per i 40 anni dell'istituzione. Nel 2018 ha lanciato il progetto del Centre Pompidou Francilien - Fabrique de l'Art / Musée national Picasso-Paris, situato a Massy, una partnership con la regione Île-de-France, il dipartimento dell'Essonne, la comunità urbana di Paris-Saclay e la città di Massy, con il sostegno dello Stato, la cui apertura è prevista per l’autunno 2026.

Il suo mandato è stato anche caratterizzato dallo sviluppo dell'influenza internazionale del Centre Pompidou. Nel 2019 ha supervisionato l'apertura del Centre Pompidou X West Bund Museum a Shanghai, seguito nel 2020  dal rinnovo per cinque anni del Centre Pompidou Malaga. Nello stesso spirito, ha sostenuto il progetto KANAL-Centre Pompidou a Bruxelles, la cui apertura è prevista per il 2026. Sotto la sua presidenza, infine, è stato deciso il primo lotto dei lavori di ristrutturazione dell’edificio storico del Centre Pompidou.

 

Stéphane Renault, 17 febbraio 2025 | © Riproduzione riservata

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