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Adriano Maggiani

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Adriano Maggiani

Addio ad Adriano Maggiani, una grave perdita per l'archeologia

Il ricordo dell’etruscologo, allievo di Mauro Cristofani e studioso di epigrafia e produzione artigianale e artistica

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Giuseppe M. Della Fina

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Adriano Maggiani, uno dei maggiori etruscologi italiani, è deceduto ieri. Era nato a La Spezia nel 1943 e si era laureato all’Università degli Studi di Pisa in Etruscologia e quindi specializzato presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene. Nel 1975 divenne funzionario archeologo presso l’allora Soprintendenza Archeologica della Toscana, incarico che lasciò poi per entrare nel mondo universitario, pur non dimenticando tale esperienza formativa e continuando ad avere legami stretti con i musei e il territorio di riferimento di quella Soprintendenza.

Dal 1990 era divenuto professore ordinario di Etruscologia e Antichità Italiche presso l’Università Ca’Foscari di Venezia. Dal 1998 al 2002 aveva diretto anche l’allora Istituto per l’Archeologia etrusco-italica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Attualmente era vice Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici. Le sue pubblicazioni sono numerose: sia illuminanti sguardi d’insieme su singoli aspetti della civiltà etrusca, penso, in particolare, al pensiero scientifico e religioso, alla lingua e alla scrittura; sia approfondimenti su singole produzioni dell’artigianato artistico lette nei loro legami con i territori di riferimento delle officine che le avevano realizzate. Posso ricordare, in proposito, riannodando legami con un tempo ormai lontano, la sua curatela della mostra Artigianato artistico. L’Etruria settentrionale interna in età ellenistica allestita contemporaneamente a Volterra (Museo “Mario Guarnacci”) e a Chiusi (Museo Archeologico Nazionale) tra il 18 maggio e il 20 ottobre 1985, nell’ambito del Progetto Etruschi promosso dalla Regione Toscana. Nella sua bibliografia si può osservare un’attenzione speciale per l’Etruria centro-settentrionale sia costiera che interna: Volterra, Vetulonia, Populonia, Chiusi per citare qualche città, ma non mancano contributi - caratterizzati sempre da spunti innovativi e da ipotesi stimolanti - su altre aree dell’antica Etruria. Si può aggiungere che l’epigrafia risulta uno dei settori privilegiati nelle sue indagini: non a caso figurava tra i responsabili della sezione di epigrafia etrusca all’interno della prestigiosa rivista “Studi Etruschi”.

C’è un legame di Adriano Maggiani che si può sottolineare nella sua attività scientifica: la fedeltà agli insegnamenti di Mauro Cristofani, con il quale si era laureato a Pisa come si è ricordato. Da lui ha preso sicuramente l’interesse per l’epigrafia etrusca e l’attenzione verso il mondo della produzione artigianale e artistica senza dimenticare mai di esaminare i valori formali delle singole realizzazioni. Penso, in particolare, alle urne di Volterra e di Chiusi, ma ci si potrebbe riferire anche a forme diverse della scultura e alla ceramica. Valori formali interpretati nella consapevolezza piena del continuo aggiornamento che veniva dalle maestranze greche e magnogreche e degli sviluppi che interessavano l’arte nell’area del Mediterraneo antico. Una fedeltà all’insegnamento del Maestro che è andata pure verso l’impegno nella difesa del patrimonio archeologico: richiamo soprattutto gli anni intensi trascorsi in Soprintendenza, ma anche le campagne di scavo e le indagini nei depositi dei musei promosse e dirette quando era ormai nel mondo universitario. Una fedeltà agli anni di formazione che si può ritrovare nell’impegno - non cercato - di direzione dell’Istituto per l’Archeologia etrusco-italica del CNR per portare avanti le ricerche che il Maestro aveva avviato. Un ricordo personale, infine. Per tutti noi, che ci siamo laureati con Mauro Cristofani, in anni e in Università diverse - dopo Pisa insegnò a Siena e alla “Federico II” di Napoli - Adriano Maggiani è stato un punto di riferimento: un fratello maggiore a cui chiedere lumi, consigli, aiuto per sciogliere un qualche nodo interpretativo. Un fratello maggiore col quale, grazie alla sua disponibilità, ci si confrontava e si poteva arrivare a conclusioni condivise o meno, ma il cui giudizio aveva sempre un grande valore.

Adriano Maggiani

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Giuseppe M. Della Fina, 01 giugno 2025 | © Riproduzione riservata

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