«Lessons of the Hour» (2019) di Isaac Julien, New York, MoMA

© 2024 Isaac Julien. Veduta dell’installazione, Metro Pictures, New York, 2019

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«Lessons of the Hour» (2019) di Isaac Julien, New York, MoMA

© 2024 Isaac Julien. Veduta dell’installazione, Metro Pictures, New York, 2019

Al MoMA Isaac Julien si ispira a Douglass

Recentemente acquisita dal museo newyorkese, l’opera video antirazzista dell’artista londinese è oggetto di una mostra

A volte l’arte può aiutare a capire la storia. È il caso dell’opera video dell’artista inglese Isaac Julien (Londra, 1960), «Lessons of the Hour», dedicata alla vita e al lavoro dell’abolizionista e scrittore Frederick Douglass. Recentemente acquisita dal MoMA di New York, l’opera è qui esposta dal 19 maggio al 28 settembre. Il film è realizzato in dieci canali per la durata di quasi 30 minuti e utilizza rievocazioni, filmati d’archivio e scene contemporanee su più schermi simultaneamente. 

La frammentazione dell’immagine e della narrativa riflette la complessità della vita di Douglass e la sua continua lotta per mettere fine alla schiavitù e creare un futuro di uguaglianza per gli afroamericani negli Stati Uniti dell’Ottocento. Nel film Douglass è interpretato da diversi attori e compaiono altri personaggi della sua biografia e della sfera pubblica di quegli anni. Julien definisce l’opera «una meditazione poetica sulla vita e sui tempi di Douglass (...), un viaggio contemplativo nello Zeitgeist di Douglass e nel suo rapporto con la contemporaneità». L’opera è composta da rievocazioni di passaggi dei più famosi discorsi pronunciati dall’attivista, tra cui quello che dà il titolo all’opera declamato a Washington un anno prima della sua morte, e messe in scena di momenti privati con la moglie Anna Murray e di interazioni con altri abolizionisti dell’epoca, giustapposte a scene contemporanee. 

Le immagini delle proteste che nel 2015 seguirono alla morte del venticinquenne afroamericano Freddie Gray, avvenuta mentre in custodia della polizia di Baltimora, fanno da specchio nell’attualità alle battaglie contro la schiavitù di allora. Baltimora è anche la città in cui Douglass visse in stato di schiavitù fino alla fuga all’età di vent’anni. La città diventa quindi lo spunto per tracciare una linea di connessione tra passato e presente, tra storia e attualità, evidenziando come il messaggio di Douglass resti ancora rilevante e come la battaglia degli afroamericani contro l’oppressione non sia ancora finita. 

Il MoMA presenta il video insieme a un gruppo selezionato di oggetti storici, tra cui opuscoli dei discorsi di Douglass contenuti nell’opera, le prime edizioni delle sue memorie, un facsimile di un raro manoscritto che espone le sue idee sulla fotografia e ritratti dell’attivista che fu l’uomo più fotografato del XIX secolo. Nel video Julien immagina anche una seduta fotografica dell’abolizionista e di sua moglie nello studio del famoso fotografo afroamericano J.P. Ball. Per la mostra, inoltre, il museo ha commissionato una carta da parati che presenta ulteriori fonti d’archivio, tra cui ritagli di giornale e illustrazioni di riviste. Insieme, questi materiali rivelano come l’immagine di Douglass sia riuscita a circolare e imprimersi nella coscienza dell’America di quell’epoca, così come hanno fatto le sue idee.

Maurita Cardone, 17 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

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