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Anima su carta. Picasso, Munch e Goya guidano la collezione Hegewisch, in asta da Christie’s

Il 16 ottobre, a Londra, la maison inaugura una serie di aste dedicate alla raccolta del mercante amburghese, tutta composta da opere grafiche dal cinquecento ad oggi

Riccardo Deni

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Dalla magia oscura di Goya alle visioni tragiche di Munch, dai maestri antichi alle avanguardie del Novecento. Cinque secoli di arte occidentale, impressa su carta e raccolta in una collezioni tra le più significative del Novecento. Ad assemblarla Klaus Hegewisch, mercante amburghese e appassionato velista, divenuto collezionista nel secondo dopoguerra. Ad affascinarlo il raro, il perturbante, il profondamente umano. Elementi confluiti nella collezione, che Christie's si occuperà di vendere tra questo autunno e la primavera-autunno del 2026. Il primo appuntamento in asta - Spellbound – The Hegewisch Collection Part I - è fissato per il 16 ottobre 2025, in occasione della 20/21 Marquee Week di Londra, in concomitanza con Frieze. All'incanto i primi 55 lotti - disegni, incisioni e xilografie realizzare dai più grandi maestri della storia dell’arte - di una raccolta la cui stima complessiva si attesta tra i 10 e i 15 milioni di sterline. 

A dominare il catalogo è Pablo Picasso, con una serei di opere che ne tratteggiano l'evoluzione stilistica. Tra queste, spicca «Le repas frugal» (1904; stima 1.5-2.5 mila sterline). Un'acquaforte di grande forza espressiva, eseguita in un momento di transizione tra il periodo blu e quello rosa. Segue «La Minotauromachie» (1935; stima 700 mila - 1 milione di sterline), visionaria e allegorica, spesso letta come autoritratto interiore dell’artista. Molto raro è «Nez quart de Brie (Étude pour Les Demoiselles d’Avignon ou Nu avec draperie)» (1907; stima 500-800 mila sterline), disegno preparatorio legato alla svolta cubista, accompagnato da una maschera Dan-Guerzé della Costa d’Avorio, testimome dell’influenza dell’arte africana sull'opera picassiana. Completano il nucleo il delicato ritratto «La femme à la fenêtre» (stima 120-180 mila sterline), il toccante disegno «Le Couple (Les Misérables)» (1904; stima 70-100 mila sterline), e «La Coiffure», presentata sia come disegno (stima 150-250 mila sterline) sia in una rara versione in bronzo (stima 200-300 mila sterline). 

Edvard Munch, Madonna (Woman making love), 1895

Pablo Picasso, Nez quart de Brie (Étude pour Les Demoiselles d'Avignon ou Nu avec draperie), 1907

Profondamente introspettive le opere di Edvard Munch, maestro dell’espressionismo nordico. Tra le sue stampe più evocative: «Madonna (Donna che fa l’amore)» (1895; stima 70-100 mila sterline), in cui erotismo e mortalità si intrecciano in un’unica immagine simbolica; la xilografia «Melancholy III» (1902; stima 120-180 mila sterline), cupa meditazione sull’isolamento esistenziale; e l’«Autoritratto» (1895; stima 40-60 mila sterline), dove l’artista si confronta con la propria mortalità. Commuove infine «The Sick Child I» (1896; stima 120-180 mila sterline), toccante ricordo della sorella scomparsa. 

Muovendoci a ritroso, la raccolta ci riporta al Rinascimento e ad uno dei suoi più grandi interpreti, Albrecht Dürer. L'artista tedesco si distingue per alcune preziose stampe. Come «Adamo ed Eva» (1504; stima 120-180 mila sterline), «Melencolia I» (1514; stima 100-150 mila sterline) e le sue prime prove grafiche in assoluto come «Il sogno del medico» (ca. 1498; stima 25-35 mila sterline) e «Sant’Eustachio» (ca. 1501; stima 80-120 mila sterline). Non meno significativa l’incisione «I tre alberi» (1643; stima 200-300 mila sterline) di Rembrandt, paesaggio notturno di intensità poetica, tra luce e oscurità. Di Francisco Goya, due serie iconiche: «Los Caprichos» (stima 120-180 mila sterline), corrosiva satira dell’umanità, e «Los Desastres de la Guerra» (stima 50-70 mila sterline), spietata testimonianza dell’orrore della guerra napoleonica. 

Albrecht Dürer, Melencolia I, 1514

Max Beckmann, Selbstporträt mit Krankenpflegeruniform und Autobrille, 1915

Proprio l'artista spagnolo funge da gancio con la sezione della raccolta dedicata all'arte francese ottocentesca e del primo Novecento. Il riferimento è a «Hommage à Goya» (stima 20-30 mila sterline) di Odilon Redon, litografia dai crismi simbolisti e dal fascino inquietante. Che ritroviamo in parte anche in un disegno di Delacroix, «Faust et Mephisto dans la nuit du Sabbat» (stima 25-35 mila sterline). I toni si alleggeriscono invece con Fernand Léger e il suo «Le Fumeur» (1921; stima 180-250 mila sterline), così come nelle opere di Toulouse-Lautrec, Cézanne e Matisse.

Ritorna poi l'arte tedesca, ma nella sua forma novecentesca. La «Stehende Frau» (1888; stima 35-55 mila sterline) di Kollwitz è un disegno preparatorio fortemente evocativo, mentre di Beckmann è la firma su un autoritratto in uniforme da infermiere, «Selbstporträt mit Krankenpflegeruniform» (stima 40-60 mila sterline), realizzato nel 1915 sul fronte di guerra. Apocalittico è il visionario «Apokalyptische Vision» (1914; stima 40-60 mila sterline) di Meidner, in linea con la crudezza documentaria della serie «Der Krieg» (1924; stima 180-250 mila sterline) di Otto Dix, tra le testimonianze grafiche più potenti del Novecento.

Riccardo Deni, 08 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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