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La tomba recentemente scavata a Gyeongju, in Corea del Sud

Foto: Korea Heritage Service

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La tomba recentemente scavata a Gyeongju, in Corea del Sud

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Anticamente in Corea si praticavano sepolture di persone ancora in vita

Nell’ambito di un restauro in corso dal 2018, è stata rinvenuta una tomba lignea, sottostante un’altra tomba e strutturata in sei camere funerarie, in cui forse si tenne un sacrificio rituale

Roberto Mercuzio

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Nel quartiere di Hwangnam-dong della città di Gyeongju (situata nel Sud-est della Corea del Sud), uno scavo archeologico ha recentemente portato alla luce un complesso tombale in legno (le tombe antiche coreane erano spesso costituite da una struttura in legno) sepolto sotto un’altra tomba, a sua volta scoperta nel 2020. Sim Hyeon-cheol, ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Ricerca sul Patrimonio Culturale di Gyeongju e professore di Storia all’Università Keimyung, ha dichiarato alla rivista «Archaeology Magazine» che «molte tombe a camera in legno più antiche potrebbero essere sepolte sotto le grandi tombe a tumulo in pietra di Gyeongju».

Il complesso appena scoperto, datato dagli esperti dalla fine del IV all’inizio del V secolo a.C. e costruito per un generale del Regno Silla (uno dei Tre Regni di Corea, che iniziò nel 57 a.C. e terminò nel 935 d.C.), presenta sei camere funerarie. Dall’Ufficio per il Patrimonio della Corea si è fatto sapere che una delle camere conteneva armature per uomini e cavalli, una spada, una corona, denti e il «corpo di un uomo con le gambe divaricate».

Secondo Heon-seok, un funzionario dell’Istituto Nazionale di Ricerca sul Patrimonio Culturale di Gyeongju, il modo in cui il corpo nella camera laterale è disteso suggerisce l’esistenza del «sunjang», un rituale funerario del Regno Silla che prevedeva la sepoltura di un subordinato o di un membro della famiglia ancora in vita insieme a una persona di rango superiore deceduta (il «sunjang» fu vietato nel 502 d.C., a metà circa del Regno Silla). L’area con i resti distesi e l’armatura includeva anche un orecchino d’oro, a indicare che, sebbene questa persona fosse subordinata al generale, il soggetto del sacrificio rituale era egli stesso di rango piuttosto elevato.

Del principale occupante rimangono solo i denti, che rivelano che si trattava di un uomo sulla trentina. Nei pressi sono state rinvenute parti della sua corona. «I pezzi della corona assomigliano agli ornamenti in oro e bronzo attribuiti al regno di Goguryeo trovati a Ji’an, nella provincia di Jilin, in Cina, e sembrano far parte di un tipo di corona Silla a forma di cappello», ha dichiarato al «Korea JoongAng Daily» Kim Jae-yeol, un esperto di metallurgia presso l’Agenzia per il Patrimonio della Corea.

I lavori di restauro a Hwangnam-dong per riportare alla luce i siti chiave della dinastia Silla sono in corso dal 2018. Il sito funerario e alcuni dei 165 reperti rinvenuti durante gli ultimi scavi sono accessibili al pubblico fino al primo novembre, nell’ambito del Forum di cooperazione economica Asia-Pacifico, ospitato quest’anno dalla Corea del Sud.

Roberto Mercuzio, 28 ottobre 2025 | © Riproduzione riservata

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