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Roberto Mercuzio
Leggi i suoi articoliNel centro storico di Napoli sono cominciati gli interventi di restauro del dipinto murale risalente al XVIII secolo scoperto nella Chiesa di Santa Luciella sotto un intonaco. Con il sostegno della Fondazione Banco di Napoli sono stati avviati i lavori per portare alla luce l’intera opera: una croce con una corona di spine e parte di una lancia, che costituiscono una delle rappresentazioni più significative della Passione di Cristo. Ed ecco poi la seconda scoperta: sotto la croce sono riemerse due anime del Purgatorio. Le due «anime pezzentelle» sono ritratte nel fuoco purificatore con al collo un rosario. Sono di un anziano con le mani al petto in segno di devozione e rispetto, e di un monaco (lo si evince dalla calvizie) con le mani alzate.
Si tratta di una tipica rappresentazione settecentesca delle anime del Purgatorio e il ritrovamento attesta la celebre pratica di questo tipo di culto nella Chiesa di Santa Luciella. Le due «anime pezzentelle» sono raffigurate nel fuoco purificatore, con al collo un rosario. È da notare che non è affatto frequente trovare la croce di spine insieme alle anime del purgatorio. L’associazione «Respiriamo Arte», che dal 2016 gestisce la chiesa in comodato d’uso, aveva lanciato alla fine del 2024 un appello urgente per ottenere i fondi necessari al recupero completo del dipinto.
«Ero qui con le mie colleghe Angela Rogliani e Simona Trudi, ha commentato Massimo Faella, presidente dell’associazione “Respiriamo Arte”. C’era un servizio fotografico in corso e all’improvviso, osservando le pareti, ci siamo accorti della presenza di colori e lì abbiamo cominciato a investigare. Con la Soprintendenza e le restauratrici abbiamo scoperto i dipinti murali e di lì abbiamo chiesto aiuto alla città per farli riemergere. La svolta è avvenuta grazie alla visita di Orazio Abbamonte, presidente della Fondazione Banco Napoli, che alla vista del dipinto ha subito mostrato l’intenzione di sostenere il restauro dell’opera. Abbiamo cominciato e altre sorprese sono seguite: sotto la croce di Passione sono emerse due anime del Purgatorio. Quasi un messaggio dalle nostre anime pezzentelle».
La chiesa di Santa Luciella è stata restaurata e resa visitabile dall’impegno dell’associazione «Respiriamo Arte», nata nel 2013 con l’intento di recuperare parte del patrimonio artistico della città di Napoli. «Sono felice di aver potuto fare da trait d’union tra la governance della Fondazione Banco Napoli, sensibile e attenta al bene culturale, ha detto la storica dell’arte Bianca Stranieri, e l’associazione “Respiriamo Arte”, che ha scoperto la splendida pittura murale e che ora finalmente viene restituita a tutti. L’auspicio è che questa stessa attenzione in futuro si possa estendere alla vicina Chiesa dell’Arte della Seta dei Santi Filippo e Giacomo, simbolo di un inestimabile patrimonio della città, anch’essa gestita dai ragazzi dell’associazione».
«Dopo una serie di indagini stratigrafiche e analisi eseguite anche in laboratorio da diagnosti, ha spiegato Teresa Peluso, direttrice tecnica Artes Restauro e servizi per l’Arte, siamo partiti con i lavori di restauro. Abbiamo effettuato l’intervento di rimozione delle incrostazioni, per arrivare allo strato pittorico originario e far emergere il dipinto murale. Questi lavori sono eseguiti da restauratori altamente specializzati, sotto la sorveglianza della Soprintendenza alle belle arti e all’archeologia della città di Napoli. L’opera, dunque, sta pian piano riemergendo. Si procederà poi alla pulitura, al consolidamento della pellicola pittorica, poi gli interventi di stuccatura e reintegrazione pittorica, per rendere leggibile tutto l’apparato decorativo».
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