Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliSono terminati i lavori di restauro e valorizzazione dell’insediamento sommerso della prima Età del Ferro del Gran Carro di Bolsena (Vt), realizzato grazie ai finanziamenti del Ministero della Cultura e del Ministero del Turismo nell’ambito del Pnrr-Caput Mundi.
Il sito, in ottimo stato di conservazione e accessibilità, si trova a una profondità compresa tra i 2 e i 4 metri e a brevissima distanza dalla riva, condizione questa che consente un’esperienza di visita unica anche a chi non pratica attività subacquee.
Il MiC in una nota rimarca che si tratta di un unicum archeologico e di un modello di valorizzazione sostenibile del patrimonio sommerso.
Lo scopo ottenuto è la creazione di un vero e proprio parco archeologico attrezzato, concepito per accogliere sia il pubblico subacqueo sia i visitatori da terra, grazie anche a un nuovo polo ricettivo dotato di postazioni per la visione 3D del fondale, in corrispondenza della palafitta e del tumulo sacro dell’Aiola.
I lavori si sono concentrati su due fronti: l’area di cantiere continuo dedicata alle attività di scavo subacqueo della Soprintendenza e l’area destinata alla fruizione del pubblico.
Ecco alcune delle realizzazioni dell’intervento: • la messa in sicurezza e il restauro dei reperti lignei e ceramici visibili nel sito; • un percorso subacqueo accessibile anche ai non vedenti; • un percorso in snorkeling osservabile anche da imbarcazioni a fondo trasparente; • l’illuminazione del complesso per le aperture notturne; • un plastico in resina dell’intero sito; • un rilievo fotogrammetrico completo per la restituzione 3D e • un tour virtuale, accessibile da qualsiasi dispositivo digitale, che connette il pubblico con l’esposizione a terra e con il Museo Territoriale del Lago di Bolsena.
Altri articoli dell'autore
È frutto di ricerca scientifica e di collaborazioni internazionali la programmazione di progetti espositivi originali concepita per i quattro musei di Intesa Sanpaolo
Gli interventi, realizzati grazie ai finanziamenti del Pnrr, hanno interessato la sede originaria dell’Armeria Reale, una delle raccolte numismatiche più significative d’Italia e un ambiente realizzato su progetto di Filippo Juvarra per Carlo Emanuele III
Ospita una collezione di oltre 1.000 opere di più di 200 artisti e dispone di undici spazi espositivi per un totale di 7mila metri quadrati, un cortile centrale di 1.400 metri quadrati, un giardino di sculture all’aperto e ai piani alti uno spazio per eventi speciali
Tra gli altri affioramenti, quello di un antico tratto di alveo di un torrente (paleoalveo) e, grazie alla tecnica dei calchi, le impronte di alberi che ornavano il giardino, inseriti in un preciso schema ornamentale



