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Nan Goldin, «Young Love», 2024. Immagini dallo slideshow «Stendhal Syndrome» presentato ai Rencontres d'Arles 2025

Courtesy l’artista/ Gagosian

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Nan Goldin, «Young Love», 2024. Immagini dallo slideshow «Stendhal Syndrome» presentato ai Rencontres d'Arles 2025

Courtesy l’artista/ Gagosian

Arles, a Nan Goldin Il premio Women In Motion 2025

La fotografa americana ha ricevuto il premio annuale assegnato da Kering e Les Rencontres d’Arles per il suo lavoro che dagli anni ’70 «testimonia la complessità delle relazioni amorose e del potere, dando voce alle donne e alle persone invisibili»

Ogni anno dal 2019, Kering, partner dei Rencontres de la photographie d’Arles, assegna il premio Women In Motion per celebrare la carriera di una fotografa emblematica. Per questa settima edizione, il premio è andato alla statunitense Nan Goldin (Washington, 1953), attiva tra New York e Parigi. Dagli anni ’70 il suo lavoro esplora i concetti di genere, normalità e comunità. La serie di sue immagini raccolte in «The Ballad of Sexual Dependency», realizzata tra il 1980 e il 1986, è tra le più significative della storia della fotografia contemporanea e «testimonia la complessità delle relazioni amorose e del potere, dando voce alle donne e alle persone invisibili, attestano Kering e Les Rencontres de la photographie d’Arles. Attraverso il suo lavoro, Nan Goldin ha rappresentato le donne al di fuori delle norme patriarcali, ma anche le comunità emarginate. Grazie ai suoi ritratti intimi e crudi, decostruisce gli stereotipi di genere e mette in luce le realtà della violenza domestica, del desiderio e dell'emarginazione. [...] Denunciando l’oppressione e celebrando l’emancipazione, Nan Goldin si inserisce pienamente in un percorso impegnato». 

Nel ricevere il premio Women In Motion durante la cerimonia ufficiale al Teatro Antico di Arles, tenutasi l’8 luglio, Nan Goldin ha dichiarato: «È un immenso onore ricevere questo premio. Sono molto orgogliosa di essere associata a queste fotografe eccezionali, per le quali nutro grande rispetto e profonda ammirazione. Ho una lunga storia con Arles, in particolare negli anni ’80, un periodo che ha profondamente segnato il mio lavoro e gli inizi della mia carriera. Da allora ci sono tornata più volte ed è una grande gioia essere di nuovo qui oggi». Nan Goldin succede a Susan Meiselas (2019), Sabine Weiss (2020), Liz Johnson Artur (2021), Babette Mangolte (2022), Rosângela Rennó (2023) e Ishiuchi Miyako (2024). 

La fotografa e attivista ha colto l’occasione della serata di apertura dei Rencontres d'Arles 2025 per denunciare la guerra a Gaza, mostrando immagini del territorio palestinese distrutto. 

Per questa 56ma edizione dei Rencontres Goldin presenta fino al 5 ottobre nell’Église Saint-Blaise una nuova opera, sostenuta da Women In Motion, intitolata «Stendhal Syndrome» (proiezione ogni 30 minuti, ingresso fino a esaurimento posti). Le Metamorfosi di Ovidio hanno ispirato questo slideshow che mette a confronto immagini di capolavori dell’arte classica, rinascimentale e barocca con ritratti di persone care a Nan Goldin, rappresentate con le sembianze di figure mitologiche come Galatea, Orfeo ed Ermafrodito. La sua voce fuori campo si mescola a una colonna sonora composta appositamente dal Soundwalk Collective, a cui si aggiunge una creazione musicale di Mica Levi. Intimo, sensibile e accattivante. 

LUMA Arles, inoltre, dedica una mostra all’opera di David Armstrong, scomparso nel 2014, compagno di viaggio di Nan Goldin, con cui negli anni '70 ha studiato fotografia alla School of the Museum of Fine Arts (Smfa) di Boston. Una prima mostra delle sue fotografie era stata presentata al Parc des Ateliers nel 2009, a cura di Nan Goldin, allora direttrice artistica ospite. Nel 2022 il Moderna Museet di Stoccolma ha inaugurato «This Will Not End», una retrospettiva del lavoro di Goldin, composta da sei diaporama, successivamente presentata allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Neue Nationalgalerie di Berlino. La mostra proseguirà nell’autunno 2025 al Pirelli HangarBicocca di Milano e nel 2026 al Grand Palais di Parigi, sua ultima tappa. 

La fotografa ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Hasselblad (2007) e la medaglia Edward MacDowell (2012). Il documentario «All the Beauty and the Bloodshed» (Tutta la bellezza e dolore) di Laura Poitras, dedicato alla sua vita e alla sua opera, è stato premiato col Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022, prima di essere candidato agli Oscar l’anno successivo. Nel 2006 è stata nominata Commendatore delle Arti e delle Lettere dal Ministero della Cultura francese.

Nan Goldin. Foto © Thea Traff / Gagosian

Stéphane Renault, 09 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

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