Letizia Riccio
Leggi i suoi articoliTre tonnellate di bronzo, 4,5 metri di lunghezza: il Leone alato di Piazza San Marco a Venezia è rimasto per secoli saldo sulle zampe, distanti più di due metri dalla punta delle ali. La statua avrebbe un’origine cinese; almeno questa è la tesi presentata dagli studiosi dell’Università di Padova, nel corso delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Marco Polo. Ma che cosa ha a che fare il grande esploratore veneziano con il Leone, visto che la statua si trovava nella sua collocazione attuale già prima della partenza di Marco Polo verso la Cina? A questa e altre domande risponde l’indagine internazionale «Sulle orme del Leone di Venezia», in prima visione mercoledì 5 marzo alle 21.15 su Rai 5 (per il ciclo Art Night, l’appuntamento settimanale con l’arte). Il documentario di 3D Produzioni (realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo) è scritto da Marialuisa Miraglia e Gabriele Raimondi, per la regia di Raimondi. L’attore padovano Roberto Citran fa da guida alla scoperta della storia del monumento misterioso: dall’Archivio di Stato, nella sede dell’ex convento francescano di Santa Maria dei Frari al Museo Correr di Venezia, all’ateneo di Padova, passando per il Museo delle Arti Orientali di Torino e la collezione asiatica del Museo delle Civiltà di Roma. Fra le questioni irrisolte la reale datazione del Leone. Il primo documento che ne attesti la presenza in cima alla colonna risale al 1293. Simbolo della Serenissima, nonostante la sua possenza, la statua di oggi sarebbe il risultato dell’assemblaggio di bronzi di varia provenienza e datazione. Nell’Ottocento, fu l’archeologo Giacomo Boni ad avvicinare la statua, salendo in cima alla colonna con una scala a pioli. Tra il 1891 e il 1892, il Leone venne rimosso e fatto scendere a terra per uno studio accurato di Boni. Anche negli anni Ottanta del Novecento, il Leone fu oggetto dell’analisi approfondita dell’archeologa Bianca Maria Scarfì.
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Il direttore Andrea Erboso, all'interno dell’Archivio di Stato di Venezia. Art Night, Rai 5
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Il Leone alato, con lo sfondo di Piazza San Marco a Venezia. Art Night, Rai 5
Dai dettagli emersi nel corso del restauro, Scarfì ipotizzò un’origine molto antica, intorno al IV secolo a.C., e la provenienza da un laboratorio di produzione ellenistico in Anatolia, a Tarso. In occasione del restauro, la statua venne portata fino al British Museum di Londra e lì esaminata da un’equipe internazionale. Oggi, attraverso l’analisi scientifica della lega di bronzo prevalente, gli esperti dell’Università di Padova (in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente ISMEO di Roma) sono giunti a una possibile sorprendente conclusione spiegata nel documentario dal docente di archeologia, Massimo Vidale: «Oggi noi sappiamo con una ragionevole probabilità che questo è un leone cinese, prodotto tra il VII e il IX secolo e portato a Venezia in qualche modo». L’ipotesi della provenienza cinese rimanda immediatamente al collegamento con l’impresa di Marco Polo (Venezia, 1254-1324) lungo la Via della Seta. Nelle pagine del suo libro, Il Milione, sono racchiuse descrizioni preziose sulla civiltà e sull’iconografia della Cina alla fine del XIII secolo. Tuttavia, l’arrivo di un monumento così imponente a Venezia sarebbe senz’altro stato annotato in qualche documento ufficiale, spiega il racconto televisivo. Ma di scritti di questo genere non vi è traccia. La tesi della provenienza cinese del Leone alato è un’ipotesi, comeconferma la rettrice dell’università Ca’ Foscari di Venezia, Tiziana Lippiello, che speiga: «Se fosse comprovata da studi cinesi, sarebbe una scoperta sensazionale». Nel corso del documentario intervengono anche Chiara Squarcina, direttrice scientifica della Fondazione Musei Civici di Venezia, Gilberto Artioli, docente di mineralogia dell’Università di Padova, Andrea Erboso, direttore dell’Archivio di Stato di Venezia, Ivana Angelini, docente di archeometria e georisorse per i beni culturali dell’Università di Padova, Sabrina Rastelli, docente di arte e archeologia della Cina dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Monica Viero, responsabile della Biblioteca del Museo Correr, Eugenio Burgio, docente di filologia romanza dell’Università Ca’ Foscari, Hans Ulrich Vogel, docente di storia e società cinese all’Università di Tubinga (Germania), Pierfrancesco Fedi, funzionario curatore delle collezioni cinesi e giapponesi del Museo delle Civiltà di Roma.
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Veduta di Piazza San Marco a Venezia. Art Night, Rai 5
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