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Margherita Panaciciu
Leggi i suoi articoliArte Fiera 49 – Cosa sarà (dal 6 all’8 febbraio 2026, con preview il 5 febbraio) si presenta come un’edizione di transizione e di rilancio, la prima sotto la direzione artistica di Davide Ferri affiancato da Enea Righi, e segna l’avvio di un nuovo ciclo per la più longeva fiera d’arte italiana. Il titolo, «Cosa sarà», racchiude un sentimento di proiezione verso il futuro, un’apertura che attraversa l’intera manifestazione e che trova negli espositori la sua espressione più leggibile: 200 realtà tra gallerie, editoria e istituzioni, capaci di comporre una mappa articolata dell’arte italiana e internazionale di oggi.
La Main Section, nucleo della fiera, abbraccia un arco temporale che va dal moderno all’arte post-bellica fino alla ricerca contemporanea, ricomponendo in un unico orizzonte nomi storici e gallerie di punta della scena attuale. Accanto ai grandi protagonisti del moderno e del Novecento – da Bottegantica a Il Ponte, da De’ Foscherari a Biasutti & Biasutti – convivono realtà fortemente orientate al contemporaneo e al linguaggio della ricerca come Fanta-MLN, Pinksummer, P420, Galleria Fonti, Francesca Minini, Monitor, Zero..., Galleria Michela Rizzo e molte altre. Le presenze internazionali più consolidate – Galleria Continua, Mazzoleni, Tornabuoni Arte, Richard Saltoun – si intrecciano con la robusta componente italiana, ridisegnando un panorama che parla una lingua pluralissima ma coerente. La sensazione complessiva è quella di un ecosistema che mescola tradizione e avanguardia, fedeltà e rinnovamento, mantenendo saldo il legame con la storia della fiera e valorizzando al tempo stesso le voci più vitali della scena artistica attuale.
Le cinque sezioni curate offrono un percorso tematico e critico che amplia e diversifica lo sguardo sul presente. Ventesimo+, affidata ad Alberto Salvadori, ripensa il padiglione del moderno come un luogo di incontro tra arte italiana e internazionale del XX secolo, restituendo centralità alla pratica del collezionismo come gesto personale e identitario. Qua troviamo: 800/900 Artstudio, Livorno, Lucca, Ed Gallery, Piacenza, Galleria d’Arte Mainetti, Milano, Galleria Gomiero, Montegrotto Terme (PD), Montrasio Arte, Monza, Milano, Piacenza, Paradisoterrestre, Bologna, Società di Belle Arti, Viareggio (LU), Milano e Galleria Antonio Verolino, Modena.
Fotografia e dintorni, con la curatela di Marta Papini, estende la nozione di fotografia alle sue molteplici contaminazioni, accogliendo linguaggi che oscillano tra immagine, installazione e approccio concettuale. In questa sezione: APALAZZOGALLERY, Brescia, Barbati Gallery, Venezia, Gian Marco Casini Gallery, Livorno, Gilda Lavia, Roma, Martini & Ronchetti, Genova, NCONTEMPORARY, Milano, Venezia, London (UK), P420, Bologna, Spazio Nuovo, Roma, Amsterdam (NL) e Galleria Tiziana Di Caro, Napoli.
Multipli, guidata da Lorenzo Gigotti, esplora le forme della riproducibilità – litografie, libri d’artista, edizioni, design, nuovi media – come campo di sperimentazione e come strumento di accesso inclusivo all’arte. Le realtà qua raggruppate includono: Albicocco, Udine, CAPUTOCOLOSSI INCONTRO D'ARTE, Chiari (BS), Colli, Roma, Foligno (PG), Colophonarte, Belluno, Venezia, Danilo Montanari editore, Ravenna, Galleria Ugo Ferranti, Roma, Litografia Bulla, Roma, Spazio Giallo Interiors, Roma, Studio bruno Tonini / Tonini editore, Gussago (BS), Treccani, Roma. Pittura XXI, a cura di Ilaria Gianni, che include gallerie come Boccanera, Trento, Milano, Colli, Roma, Foligno (PG) e Lunetta11, Mombarcaro (CN), mette invece in primo piano il ritorno della pittura nel panorama contemporaneo, attraversando generazioni e poetiche differenti, dalla figurazione espansa all’astrazione materica. Infine, Prospettiva, curata da Michele D’Aurizio, porta in fiera le ricerche delle nuove generazioni attraverso progetti monografici di gallerie emergenti o con forte vocazione sperimentale: uno spazio che incarna in modo diretto l’idea stessa di «Cosa sarà».Qua spiccano realtà come Capsule, da Shanghai (CHN), ERMES ERMES, Roma e Mazzoleni (Torino-Londra).
A confermare la spinta evolutiva di questa edizione contribuisce il rinnovamento del comitato di selezione, che passa da cinque a sette membri, accogliendo Gian Marco Casini, Davide Mazzoleni, Enzo Savoia e Benedetta Spalletti, figure che affiancano la continuità garantita da Fabrizio Padovani, Carlo Repetto e Federica Schiavo. Un gruppo eterogeneo per competenze e sensibilità, pensato per rispecchiare al meglio la doppia anima della fiera: il solido radicamento nel Novecento storico e lo sguardo aperto sulle forme più attuali della creatività.
Le collaborazioni esterne contribuiscono a espandere ulteriormente il profilo della manifestazione. La partnership con Fondazione Furla porta ad Arte Fiera l’opera inedita dell’artista Chalisée Naamani, che intreccia performance, scultura e installazione trasformando il Padiglione de l’Esprit Nouveau in un dispositivo fluido di immagini, materiali e simboli. Si conferma inoltre il ruolo di BPER come Main Partner, a testimonianza di una sempre maggiore attenzione del mondo istituzionale e finanziario verso i processi culturali contemporanei. Prosegue anche il dialogo con ANGAMC, con cui la fiera ha avviato un tavolo di confronto permanente.
Il racconto di Arte Fiera si arricchisce quest’anno di nuovi formati video dedicati a esplorare il rapporto tra la fiera, la città e i suoi protagonisti. LET’S WALK attraversa Bologna a piedi, collegando arte, memoria urbana e identità collettiva attraverso gli sguardi di chi la abita. LET’S TALK, già conosciuto dal pubblico, presenta invece anticipazioni e riflessioni dei direttori e dei curatori delle sezioni 2026, amplificando il dialogo che la fiera instaura con il suo pubblico.
Dentro questa vasta costellazione di voci, pratiche e narrazioni, gli espositori rappresentano la struttura portante e al tempo stesso l’immagine più immediata di ciò che Arte Fiera è e di ciò che sta diventando. Una comunità ampia, diversificata, viva, che continua a riconoscere in Bologna un punto di riferimento imprescindibile.
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