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Nicoletta Biglietti
Leggi i suoi articoliMobilità internazionale, partecipazione attiva degli studenti e dialogo tra discipline: sono i tre pilastri di ART.IT – Art in Transition, un ampio progetto di ricerca e formazione dedicato ai linguaggi del contemporaneo e alle trasformazioni culturali del presente. Promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca per le istituzioni AFAM e finanziato nell’ambito del PNRR, il programma nasce con l’obiettivo di creare una rete di scambio internazionale tra accademie, università, artisti e ricercatori, mettendo in relazione arte e sostenibilità, etica ed estetica, ambiente e innovazione tecnologica. Capofila dell’iniziativa è l’Accademia di Belle Arti di Bologna, affiancata da partner nazionali come l’Accademia di Belle Arti di Catania, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, l’Università di Bologna e l’Università di Macerata. Il progetto è stato ideato da Cristina Francucci, allora Direttrice dell’Accademia bolognese, insieme a Maria Rita Bentini, Daniele Campagnoli, Ilaria del Gaudio e Marinella Paderni, docenti dell’ABABO.
Da novembre 2025 a gennaio 2026, ART.IT approda a Bologna con un ciclo di talks internazionali su arte e sostenibilità, a cura di Maria Rita Bentini e Marinella Paderni. Le conversazioni, ospitate nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e aperte al pubblico, coinvolgono alcune tra le figure più influenti dell’arte e della cultura contemporanea: Marjetica Potrč, Tomás Saraceno, il duo Caretto/Spagna, Timothy Ingold e ecoLogicStudio. Gli incontri offrono un confronto tra arte, scienza, tecnologia e pensiero ecologico, esplorando processi creativi sostenibili, pratiche collaborative e approcci etici orientati alla relazione con l’altro. L’obiettivo è delineare nuove prospettive per l’arte contemporanea in un mondo attraversato da profondi cambiamenti ambientali, sociali e culturali.
Il programma si apre mercoledì 5 novembre con Marjetica Potrč (Lubiana, 1953), artista e architetto slovena che unisce arte, sostenibilità e pratiche partecipative. Le sue opere, presentate in Biennali e musei internazionali, affrontano temi legati a ecologia, urbanistica e autosufficienza. Il 14 novembre sarà la volta di Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, 1973), artista e architetto argentino che lavora tra arte, scienza e sostenibilità. Fondatore dei progetti Aerocene e Arachnophilia, Saraceno propone visioni di un futuro etico e interconnesso, dove umani, piante e altre specie coesistono in equilibrio. Il 17 novembre toccherà a Caretto/Spagna, pionieri dell’arte ecologica e fondatori della Fondazione Pianpicollo Selvatico e dell’associazione Diogene di Torino, che indagano i rapporti tra uomo, ambiente e materia attraverso materiali naturali e processi collaborativi. Il 10 dicembre interverrà Timothy Ingold, antropologo britannico il cui pensiero ha ridefinito il concetto di cultura come ecologia delle relazioni. A chiudere il ciclo, a gennaio 2026, sarà ecoLogicStudio, laboratorio londinese fondato da Marco Poletto e Claudia Pasquero, che integra biotecnologia, intelligenza artificiale e sistemi viventi per creare modelli urbani rigenerativi e carbon neutral. Questa esperienza internazionale si inserisce in un percorso più ampio di mobilità, che rappresenta uno strumento fondamentale di formazione e crescita professionale per studenti e giovani artisti.
Laboratorio con l'artista Jorge Orta presso lo Studio Orta Les Moulins di Lucy+Jorge Orta (Francia). ©ABA Catania
Dopo la prima residenza in Danimarca (marzo 2025) presso il Louisiana Museum of Modern Art e la seconda residenza in Francia (giugno-luglio 2025) allo Studio Orta Les Moulins, il progetto ha fatto tappa a Ravenna per tre giornate di studio e un workshop intensivo dedicato al rapporto tra arte e sostenibilità. Queste esperienze offrono agli studenti e ai giovani artisti l’opportunità di confrontarsi con contesti culturali internazionali e di sperimentare nuovi approcci alla creazione artistica. Dopo gli incontri di Bologna, il percorso proseguirà a Catania con un convegno su arte, comunità e nuove tecnologie (15–16 gennaio 2026), per concludersi a marzo 2026 con un evento finale al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, dove saranno presentati i risultati della ricerca e della produzione artistica. L’intero progetto si sviluppa così come un laboratorio di scambio e sperimentazione, volto a promuovere un dialogo costante tra formazione artistica, ricerca e produzione, con il coinvolgimento attivo di studenti, neodiplomati e giovani ricercatori delle istituzioni AFAM.
Le quattro aree tematiche – arte e ambiente, arte e inclusione, arte e rigenerazione, arte e tecnologie contemporanee – riflettono un approccio interdisciplinare che attraversa teologia, sostenibilità, etica, estetica e innovazione tecnologica. Il progetto comprende la realizzazione di un sito web dedicato e di tre pubblicazioni tematiche, coordinate da Marco Lo Curzio e Ambra Stazzone (Accademia di Catania).
ART.IT – Art in Transition è, in sintesi, un laboratorio di mobilità e conoscenza, un’esperienza di formazione internazionale che mette in relazione le arti con le sfide del presente. Il progetto invita a ripensare il ruolo dell’arte come spazio di incontro tra discipline, culture e generazioni, capace di unire sostenibilità, ricerca e creatività in una prospettiva condivisa di futuro.
Attività di ricerca e formazione al Louisiana Museum of Modern Art, Danimarca.
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