Still da «Made in Rice» (2021) di Hiê`n Hoàng

Image

Still da «Made in Rice» (2021) di Hiê`n Hoàng

Attraverso l’Oceano con Hiê`n Hoàng

La sua figura, osservatorio speciale del fenomeno difficilissimo dell’integrazione, anche nelle generazioni successive alla migrazione, in mostra da Mucho Mas!

«Mia zia, figlia primogenita della mia famiglia materna, fu la prima a trasferirsi nella Ddr come lavoratrice a contratto. Trascorso un po’ di tempo, cominciò a mandarci delle lettere. Ci raccontava di quanto fosse bella la vita in Germania e molto altro. Non parlava quasi mai di privazioni e discriminazioni. Più tardi, quando nel 2014 andai a trovarla per la prima volta, mi stupii di quanto fosse effettivamente difficile la sua vita». Cominciano così il racconto e la mostra «Across the Ocean» da Mucho Mas! della giovane artista tedesca, di origini vietnamite, Hiê`n Hoàng

La sua figura è un osservatorio speciale del fenomeno difficilissimo dell’integrazione, anche nelle generazioni successive alla migrazione. La sua famiglia vietnamita è passata attraverso tutte le dinamiche di rifiuto e pregiudizio di una nuova cultura che arriva in un’altra agli antipodi del mondo e cerca di essere accettata. La figura della zia diventa una porta simbolica, così come le sue ossessioni, per esempio, nate da vessazioni reali. Temeva, infatti, di essere ascoltata nelle sue comunicazioni al telefono o per lettera. E l’artista nelle sue ricerche ha scoperto che nella maggior parte dei casi, al di fuori del lavoro, la comunicazione tra i lavoratori a contratto e i cittadini tedeschi era severamente vietata e sottoposta a controlli da parte delle autorità sia tedesche che vietnamite.

L’installazione contiene anche alcuni elementi del progetto interdisciplinare «Asia Bistro-Made in Rice», in cui Hiê`n Hoàng ha utilizzato il riso, ingrediente tipico del suo Paese d’origine e simbolo del concetto di «asiatico» in Occidente, per affrontare la discriminazione che sottende il concetto di «immigrato buono». «Il cibo diventa metafora degli stereotipi legati alle culture asiatiche, una limitazione, una maschera. L’opera evidenzia il dibattito sul tema della politica dell’immigrazione in Germania e in Europa, e di come questa si ripercuota sulle persone generando traumi, sia a livello personale che nella comunità», spiegano i curatori Silvia Mangosio e Luca Vianello, che ospitano la mostra di Hiê`n Hoàng nel loro artist run space Mucho Mas! 

Olga Gambari, 30 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Nella Fondazione Merz 25 lavori tra installazioni, tele e opere su carta poco note o inedite 

La Gam di Torino presenta un nuovo capitolo della propria collezione, destinata a crescere costantemente, legato alla musica. Elena Volpato, curatrice della mostra: «Mi piaceva l’idea di dare la stessa importanza al suono e al silenzio»

Il concetto di «prospettiva verticale», per affrontare «l’abbandono di un paradigma stabile di orientamento» e per descrivere ciò che può essere visto attraverso una selezione di artisti tra cui Mario Giacomelli

Il progetto sul tetto del Lingotto inaugura le opere di Finnegan Shannon, Rirkrit Tiravanija e Félix González-Torres 

Attraverso l’Oceano con Hiê`n Hoàng | Olga Gambari

Attraverso l’Oceano con Hiê`n Hoàng | Olga Gambari