Va al Padiglione Australia con il progetto dell’artista aborigeno Archie Moore il Leone d'Oro per la migliore partecipazione nazionale alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. A portare per la prima volta il prestigioso riconoscimento a un artista delle Prime Nazioni «Kith and Kin», una gigantesca carta genealogica disegnata in gesso bianco sulle pareti nere per ricostruire le discendenze Kamilaroi, Bigambul e britannica fino a 65mila anni fa, rappresentando da un lato una celebrazione del lignaggio e del legame tra gli aborigeni australiani e aprendo dall’altro una finestra su un trauma profondo. «Moore ha lavorato mesi per disegnare a mano con il gesso un monumentale albero genealogico delle Prime Nazioni: 65mila anni di storia, in parte documentata in parte perduta, sono scritti sulle pareti scure e sul soffitto, mentre gli spettatori sono invitati a riempire gli spazi vuoti e a cogliere la fragilità intrinseca di questo archivio luttuoso», ha spiegato la giuria. «I legami di parentela aborigeni includono tutti gli esseri viventi in una rete unica e ampia; la terra stessa è considerata un mentore o un genitore. Siamo un’unica entità e condividiamo la responsabilità di prenderci cura di tutti gli esseri viventi, ora e in futuro», spiega l’artista. Menzione speciale è stata assegnata al Padiglione del Kosovo per «The Echoing Silences of Metal and Skin» di Doruntina Kastrati, progetto che esamina la deregolamentazione del mercato del lavoro all'indomani della guerra del Kosovo del 1999. 

Al collettivo neozelandese Mataaho va invece  il Leone d’Oro per il miglior partecipante alla mostra «Foreigners Everywhere-Stranieri Ovunque», curata da Adriano Pedrosa. La loro opera è«Takapau» (2022) è un’installazione ambientale intrecciata che ricopre il soffitto e la parte alta delle pareti all’ingresso delle Corderie dell’Arsenale. Un portavoce del gruppo ha ringraziato Pedrosa «per aver dato voce a tante voci indigene e queer». Anche l’artista Samia Halaby, 87 anni, nata a Gerusalemme, e l’artista argentina La Chola Poblete hanno ricevuto una menzione speciale per il loro lavoro in «Foreigners Everywhere». Halaby ha dedicato il suo premio ai «giovani membri della stampa di Gaza». L’artista nigeriana-britannica Karimah Ashadu si aggiudica il Leone d’Argento per il Giovane Partecipante Promettente. 

Consegnati anche all’artista italo-brasiliana Anna Maria Maiolino e all’artista turca Nil Yalter i prestigiosi Leoni d’Oro alla carriera.
 

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