Domenico Morelli, «Ritratto di Elena Tolstoy», 1875, Odessa, Museo d’arte occidentale e orientale (particolare)

Cortesia della Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlino/Eigentum des Museums für Westliche und Östliche Kunst Odesa/Christoph Schmidt

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Domenico Morelli, «Ritratto di Elena Tolstoy», 1875, Odessa, Museo d’arte occidentale e orientale (particolare)

Cortesia della Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlino/Eigentum des Museums für Westliche und Östliche Kunst Odesa/Christoph Schmidt

Berlino salva 74 opere da Odessa (e ne espone 60)

Nella Gemäldegalerie 25 opere delle collezioni berlinesi dialogano con i lavori di maestri italiani e olandesi del XVII e XVIII secolo giunti dalla città Ucraina nel settembre 2023 per essere restaurati

«Sono molto soddisfatta dell’intensa e importante collaborazione con i nostri partner e colleghi di Odessa. Il nostro progetto di cooperazione mira a sottolineare quanto i musei ucraini, gravemente minacciati, e le loro collezioni appartengano alla cultura europea. Oltre quindi a proteggere i beni culturali ucraini, il nostro obiettivo è da un lato ispirare un vasto pubblico grazie alla sfaccettata collezione di antichi maestri provenienti dal Museo d’arte occidentale e orientale di Odessa, dall’altro inviare all’Ucraina un segno di solidarietà. I collegamenti tra la collezione di pittura di Odessa e quelle berlinesi sono numerosi. Molti dei pittori presenti a Odessa sono infatti rappresentati anche nella nostra Pinacoteca e nell’Alte Nationalgalerie. La mostra ovviamente si rivolge anche ai rifugiati ucraini in Germania, la cui identità culturale è in gioco»: così Dagmar Hirschfelder, direttrice della Gemäldegalerie di Berlino, spiega le motivazioni della mostra «Da Odessa a Berlino. Pittura europea dal XVI al XIX secolo» (dal 24 gennaio al 22 giugno), finanziata dal Commissario del governo federale per la cultura e i media e curata, oltre che da Hirschfelder, da Sabine Lata con la supervisione, per gli aspetti conservativi, di Anja Lindner-Michael e Thuja Seidel

Le principali opere del Museo d’arte occidentale e orientale di Odessa, inaugurato nel 1924 e dedicato allo sviluppo delle arti tra Rinascimento e XX secolo, erano state trasferite in un deposito di emergenza in Ucraina poco dopo l’inizio dell’aggressione russa, il 24 febbraio 2022. Tra di esse figurano non solo capolavori antichi di soggetto religioso come «La Vergine e il Bambino in trono con il piccolo san Giovanni Battista» di Francesco Granacci, due evangelisti di Frans Hals e una «Testa di Madonna» del Sassoferrato, ma anche nature morte come «Natura morta con aragosta» di Cornelis de Heem. Tra le opere moderne spiccano invece l’impressionista «Giorno di sole» di Emile Claus, l’intenso «Ritratto di Elena Tolstoj» di Domenico Morelli, «Paesaggio» di Eugen Kampf e «Luce!» di Gabriel von Max

La mostra, che si concentra prevalentemente sui maestri italiani e olandesi del XVII e XVIII secolo, nasce da un progetto di cooperazione tra l’Odessa Museum, la Gemäldegalerie e l’Alte Nationalgalerie che aveva portato a Berlino, nel settembre 2023, 74 opere, restaurate e dotate di nuove cornici, dato che per la maggior parte ne erano giunte in Germania prive. La mostra si struttura in nove sezioni tematiche dedicate ai generi della pittura europea, presentando 60 opere provenienti dal museo ucraino a confronto con 25 delle collezioni berlinesi firmate tra gli altri da Abraham Bloemaert, Jan Fyt, Anton Graff, Gabriel von Max, Marco Ricci e Joachim Wtewael. Dopo un’introduzione dedicata a Odessa e al suo contesto culturale, la mostra affronta i seguenti temi: l’iconografia legata alla Madonna, il racconto biblico e mitologico in Italia e Olanda, il ritratto e le teste di genere, la natura morta, il mondo di contadini, soldati e commedianti, il paesaggio e, per finire, luce e colore nel XIX secolo.

Francesco Granacci, «La Vergine con il Bambino in trono e il giovane Giovanni Battista», 1519, Odesa Museum of Western and Eastern Art, Gemäldegalerie, Staatliche Museen zu Berlin / Eigentum des Museums für Westliche und Östliche Kunst Odesa / Christoph Schmidt

Elena Franzoia, 23 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

Berlino salva 74 opere da Odessa (e ne espone 60) | Elena Franzoia

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