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Redazione
Leggi i suoi articoliVolge al termine il cantiere nel Complesso di Santa Maria Ausiliatrice a Venezia, l’edificio originario del XII secolo di proprietà del Comune di Venezia e affidato in comodato per quattro anni alla Santa Sede: il Dicastero per la Cultura e l’Educazione del Vaticano, presieduto dal Cardinale José Tolentino de Mendonça lo ha scelto per la sua prima partecipazione alla Biennale di Architettura, la cui 19ma edizione si concluderà domenica 23. Dal 10 maggio il «Padiglione-parabola», come lo ha definito il Cardinale Tolentino de Mendonça, è stato un’«Opera Aperta»e ora si presenta l’esito di un progetto (main partner Intesa Sanpaolo) che ha ricevuto una menzione speciale dalla Biennale di Venezia per la creazione di uno spazio di scambio, negoziazione e riparazione. Nel decennale della pubblicazione della Lettera Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, «Opera Aperta» è un progetto che propone l’architettura come atto di cura e responsabilità condivisa, capace di rispondere alle sfide sociali ed ecologiche contemporanee.
In occasione dell’ultimo fine settimana di apertura al pubblico si svelerà dunque la conclusione dei lavori di restauro dell’altare nella Cappella del Complesso in Fondamenta San Gioacchin, a metà strada tra i Giardini della Biennale e l’Arsenale. La cerimonia sarà anticipata dalla presentazione del catalogo Opera Aperta: la riparazione come atto radicale (Società Editrice Allemandi) e da una giornata dedicata alla cura e alla riparazione, temi cardine del progetto vaticano.
L’atmosfera di ascolto e attenzione che attraversa tutto il progetto caratterizzerà il primo appuntamento di domenica 23, alle 15, quando i visitatori della Cappella potranno assister a un intervento musicale. con con gli studenti del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia. A seguire, cinque operatori della ditta Pilosio procederanno a smontare il ponteggio installato nella Cappella, in un’azione performativa intitolata «La riparazione». Il loro lavoro sarà accompagnato dalla musica e da un video degli studenti dello Iusve che ripercorre l’attività nel Padiglione dal momento della sua apertura al pubblico.
Dalle 15.30 il Cardinale José Tolentino de Mendonça, le curatrici Marina Otero Verzier e Giovanna Zabotti, e le architette Tatiana Bilbao e Anna Puigjaner presenteranno il catalogo Opera Aperta: la riparazione come atto radicale (Società Editrice Allemandi). Il volume raccoglie saggi e contributi di figure di sicco del pensiero contemporaneo, tra cui Papa Francesco, il Cardinale José Tolentino de Mendonça, Umberto Eco, Stephen Graham, Tim Ingold, Mierle Laderman Ukeles, Steven Jackson, Elke Krasny, Shannon Mattern, María Puig de la Bellacasa, Laurajane Smith, Elizabeth Spelman e Nigel Thrift. Attraverso disegni, fotografie, testimonianze e conversazioni, Opera Aperta documenta il lavoro di artigiani, residenti, studiosi, architetti, studenti e istituzioni locali nel Padiglione. Una pratica che ha coinvolto non solo la struttura dell’edificio, che si estende su circa 500 mq e conserva ma anche le relazioni umane e ambientali che hanno reso vivo negli ultimi mesi il Complesso di Santa Maria Ausiliatrice.
Infine, alle 17, il pubblico farà ritorno nella Cappella per lo svelamento del restauro completo dell’altare, realizzato da Lares, con il racconto degli interventi che si sono svolti durante i mesi di apertura del Padiglione. Un accompagnamento musicale concluderà il percorso in un momento di ascolto e ringraziamento condiviso.
Sabato 22 novembre, sarà caratterizzato da «Care x Opera Aperta», una giornata di dialoghi (dalle 11 alle 17) dedicati al tema della cura come pratica architettonica, politica ed ecologica. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con la Cattedra di Architettura e Cura dell’ETH di Zurigo, si propone di immaginare nuove forme di convivenza e responsabilità che ripensano il modo in cui abitiamo il mondo insieme.
La partecipazione agli eventi è gratuita. È consigliato confermare la propria presenza a questo link.
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