Lidia Panzeri
Leggi i suoi articoliRoma. Paolo Baratta riconfermato presidente della Biennale di Venezia per un altro mandato di quattro anni, il terzo consecutivo dal 2008, cui si deve aggiungere il primo, relativo al periodo 1998 al 2002. La notizia, già nell'aria da tempo, è stata comunicata dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, il quale ha precisato di aver avviato la necessaria procedura che prevede il parere obbligatorio, anche se solo consultivo, delle commissioni Cultura di Camera e Senato (dove peraltro Baratta non dovrebbe avere problemi).
La presidenza di Baratta si configura, dunque, come la più lunga della Biennale dopo la ripresa delle attività di questa istituzione nel 1948, tale da fare del 76enne economista ed ex ministro uno dei protagonisti indiscussi nella storia più che centenaria di questo ente.
La formula che ne ha decretato il successo, più volte ribadita dallo stesso presidente, è quello di aver affidato l’intera responsabilità di un settore all’autorità di un unico direttore, facendo piazza pulita di tutte le commissioni. A cominciare dalla Biennale del 1999, diretta da Harald Szeemann. Da qui la rivitalizzazione delle arti visive, con l’ultimo successo di 450mila visitatori per l’edizione appena conclusasi, e l’aver dato una scadenza stabile, biennale, ad Architettura, di fatto equiparandola alle Arti visive.
E ancora, il riordino delle sedi storiche: quella istituzionale di Ca’ Giustinian; quella del palazzo dell’esposizione ai Giardini di Castello e il restauro e il riordino delle Corderie e degli altri spazi all’interno dell’Arsenale.
Infine, una speciale attenzione ai giovani, con l’iniziativa Biennale College trasversale a tutti i settori.
Nominato Alejandro Aravena come direttore della 15. Mostra Internazionale di Architettura, in calendario dal 28 maggio al 27 novembre 2016, prorogato ope legis l’incarico ai direttori degli altri settori, rimane, al momento, vuota la casella relativa alle Arti Visive. Intanto Architettura avrà una sezione particolare, curata da Stefano Recalcati, il Progetto Speciale Forte Marghera, in terraferma, quale contributo al rilancio di quest’area già di insediamento industriale e sede del porto. Da qui il confronto con altre città portuali, riconvertite ad altre funzioni a partire dagli anni Ottanta del Novecento come le città della Ruhr, Londra, Genova Marsiglia.
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Alejandro Aravena e Paolo Baratta. Foto di Giorgio Zucchiatti, courtesy La Biennale di Venezia
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