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Una veduta del Museo Pio Cristiano, Roma, Musei Vaticani

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Una veduta del Museo Pio Cristiano, Roma, Musei Vaticani

Botteghe e artigiani dei sarcofagi paleocristiani romani

Oggi e domani due giornate tra il Germanico e i Musei Vaticani per le ultime novità sullo studio e i restauri delle antichità cristiane tra III e V secolo

Arianna Antoniutti

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Come affrontare il problema, nell’ambito della produzione dei sarcofagi paleocristiani, dell’identificazione di botteghe e artigiani? Qual è il contributo che la comprensione dei processi produttivi dei sarcofagi può offrire rispetto alla conoscenza delle questioni economiche, delle scelte iconografiche e degli aspetti cronologici? Partono da questi due interrogativi, le due giornate di studio «I sarcofagi paleocristiani romani: nuovi studi, nuovi approcci», organizzate dai Musei Vaticani in collaborazione con l’Istituto Archeologico Germanico di Roma. Le sessioni di studio iniziano oggi, giovedì 6 novembre, presso l’Istituto Archeologico Germanico. Si prosegue il 7 novembre: la mattinata nella stessa sede e il pomeriggio presso i Musei Vaticani.

A cinque anni dalla pubblicazione del Repertorium der christlich-antiken Sarkophage, curata dall’Istituto Archeologico Germanico, e a oltre vent’anni dalla pubblicazione dell’ultima giornata tematica dedicata ai sarcofagi tardoantichi, paleocristiani e altomedievali, lo studio dei sarcofagi si presenta con rilevanti novità: sistemi innovativi di analisi e di documentazione tridimensionale, importanti dati d’archivio e i risultati di nuovi interventi di restauro. In questo rinnovato panorama, in cui si guarda allo studio dei sarcofagi da una prospettiva puramente archeologica, non più limitata agli aspetti decorativi, i principali esperti delle antichità cristiane presenteranno i propri contributi. In particolare, si affronteranno le dinamiche produttive che coinvolsero committenti e botteghe tra la seconda metà del III e gli inizi del V secolo, un periodo decisivo per la nascita e l’affermazione della Roma cristiana. 

Fra gli interventi del mattino, Raffaella Giuliani e Paolo Saturno illustreranno uno «Studio integrato dei sarcofagi in marmo bianco di alcune collezioni della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra: analisi composizionali e provenienza», mentre Alessandro Vella, parlerà dei segni di produzione e dei segni d’uso sui sarcofagi del Museo Pio Cristiano dei Musei Vaticani.

La sessione di domani ai Musei Vaticani (che sarà possibile seguire in streaming, dalle ore 15 sul canale YouTube dei Musei Vaticani), introdotta da Barbara Jatta, direttrice dei Musei, e da Giandomenico Spinola, vicedirettore artistico-scientifico, vedrà l’intervento, fra l’altro, di Umberto Utro, curatore del Reparto di Antichità Cristiane dei Musei Vaticani, con lo studio «Programmi eccezionali e scene seriali. Committenti “teologi” per la decorazione dei sarcofagi paleocristiani?». 

Le giornate di studio sono in ricordo di Hugo Brandenburg, archeologo tedesco scomparso di recente, ed Enrico Josi, a lungo direttore dei Musei Lateranensi, che ne curò il trasferimento e il riallestimento in Vaticano tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento.

Arianna Antoniutti, 06 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

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Botteghe e artigiani dei sarcofagi paleocristiani romani | Arianna Antoniutti

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