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Coppia di orecchini d’oro con perla e ametista dalla necropoli longobarda di Castel Telvana a Civezzano, VII secolo d.C., Trento, Castello del Buonconsiglio

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Coppia di orecchini d’oro con perla e ametista dalla necropoli longobarda di Castel Telvana a Civezzano, VII secolo d.C., Trento, Castello del Buonconsiglio

Capolavori longobardi nel «cassetto» del Castello del Buonconsiglio

A corollario della mostra sul tema in corso a Civezzano è in agenda un convegno (22 e 23 novembre) sui risultati delle ricerche riguardanti le collezioni storiche museali

Camilla Bertoni

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La mostra «Con spada e croce. Longobardi a Civezzano», prorogata al 12 gennaio 2025 al Castello del Buonconsiglio di Trento, realizzata in collaborazione con il Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck, è al centro di un’operazione culturale che porterà al convegno «Longobardi nel cassetto. Nuovi dati dalle ricerche sulle collezioni storiche museali», il 22 e 23 novembre alla Sala Gerola del Buonconsiglio. A confronto saranno messe le esperienze maturate da importanti istituzioni come il Museo dell’Alto Medioevo al Forte Malatesta di Ascoli Piceno, il Santa Giulia di Brescia, il Museo Civico Medievale di Bologna, l’Archeologico Nazionale di Cividale, l’Archeologico di Milano e quello di Pavia, i Musei Reali di Torino e il Naturalistico di Vicenza, per condividere idee, progetti e dati emersi con le nuove ricerche sulle collezioni storiche. 

«La revisione dei materiali di cultura longobarda, rinvenuti fortuitamente in territorio trentino nel corso dell’Ottocento, oggi conservati sia al Buonconsiglio che al Ferdinandeum, spiega Annamaria Azzolini curatrice della mostra con Wolfgang Sölder e Veronica Barbacovi e responsabile scientifico del convegno, si è resa necessaria per una loro ridefinizione sia alla luce delle conoscenze più recenti, sia delle indagini archeometriche ed antropologiche messe in campo per questa occasione».

Lo «scavo nel museo» ha consentito di puntualizzare la cronologia della presenza longobarda in Trentino, individuando al contempo alcune dinamiche nuove nelle strategie insediative ed economiche tra l’ultimo terzo del VI e la fine dell’VIII secolo. «Guardare “nel cassetto”, nei depositi dei musei, conclude Azzolini, significa riscoprire e studiare oggetti provenienti da acquisizioni antiche con l’intento di ritrovarne il senso nel contesto culturale d’origine. Significa anche porre l’attenzione sul ruolo dei musei quali generatori di conoscenze nuove, quali soggetti promotori di progetti di eccellenza capaci di “portare” le proprie collezioni oltre i confini territoriali».

Croce in lamina d’oro del VII secolo d.C.

Camilla Bertoni, 20 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

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