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Gaspare Melchiorri
Leggi i suoi articoliLa Fondazione Barnes di Filadelfia ospita nella sua Roberts Gallery, dal 29 giugno al 31 agosto, «Da Parigi alla Provenza. Dipinti francesi alla collezione Barnes», una mostra con oltre 50 dipinti di Cezanne, Van Gogh, Monet e altri grandi nomi, provenienti dal primo piano delle gallerie della collezione. Curato da Cindy Kang, l’allestimento riflette l’espansione del programma educativo della Barnes, enfatizzando il contesto storico e culturale delle opere. L’evento è sponsorizzato da Comcast NbcUniversal.
Immaginando un viaggio attraverso la Francia, questa esposizione analizza il modo in cui i luoghi hanno influenzato il lavoro dei pittori tra fine Otto e inizio Novecento. Si parte da Parigi e dai suoi sobborghi, luoghi dinamici che erano allo stesso tempo semiindustriali, come ne «La fabbrica» di Vincent van Gogh, e luoghi di svago, come in «Madame Monet che ricama», di Claude Monet. La vita a Parigi e dintorni e le regioni costiere della Normandia e della Bretagna ispirarono le pennellate radicali, le tavolozze luminose e i soggetti contemporanei di impressionisti come Monet e Pierre-Auguste Renoir, del loro mentore e amico Édouard Manet e dei post-impressionisti. Molti di questi pittori si trasferirono poi nel Sud della Francia, alla ricerca di un clima più caldo e della luce abbagliante del sole che intensificava i colori.
«Da Parigi alla Provenza. Dipinti francesi alla collezione Barnes» pone in evidenza il periodo trascorso da Van Gogh ad Arles e Saint-Rémy, così come il profondo legame di Paul Cezanne con la sua nativa Provenza, con quasi 20 opere che ritraggono scene della campagna e della sua casa di famiglia, il Jas de Bouffan. Infine, la mostra torna a Parigi per esplorare una nuova generazione di pittori che vi affluirono da tutta Europa (come Amedeo Modigliani, Chaïm Soutine, Giorgio de Chirico e Joan Miró) e che riaffermarono il ruolo della capitale francese come centro dell’arte di quegli anni.
Creando uno spazio per nuove «conversazioni» tra le opere, questa mostra offre ai visitatori la rara opportunità di osservare questi dipinti in un nuovo contesto. Per tutta la durata della mostra, le sale dalla 2 alla 13 della collezione Barnes saranno chiuse per un progetto di ricostruzione del pavimento. Dopo la mostra, i dipinti torneranno nella loro posizione originale nelle gallerie.
La mostra presenterà più di 50 dipinti importanti provenienti dal primo piano della collezione Barnes. Tra questi, «Il bucato» di Édouard Manet, del 1875, una rappresentazione idilliaca di una lavandaia con sua figlia; «La barca-atelier», di Claude Monet, del 1876, probabilmente un autoritratto dell’artista che si raffigura sulla sua barca sulla Senna ad Argenteuil; «Il postino (Joseph-Etienne Roulin)», di Vincent van Gogh, del 1889, un uomo con cui Van Gogh condivideva gli ideali politici e che divenne grande amico dell’artista, tanto da prendersene cura in occasione di un suo ricovero nell’ospedale di Saint-Rémy; «Mont-Sainte Victoire», di Paul Cezanne, del 1892-95, uno dei motivi pittorici preferiti dall’artista; o, ancora, il «Ritratto di una donna dai capelli rossi», di Amedeo Modigliani, del 1918, una modella rimasta nel tempo non identificata.