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«Rialto - City of Water 水都» di Chan Kwan Lok (particolare)

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«Rialto - City of Water 水都» di Chan Kwan Lok (particolare)

Chan Kwan Lok da Hong Kong a Venezia, città d'acqua dei sogni

Il giovane artista dà vita a un legame artistico ideale tra i paesaggi rinascimentali veneziani e l’arte classica cinese

Antonio De Caro

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Chan Kwan Lok è un giovane artista emergente di Hong Kong. Nato nel 1992, dopo aver frequentato la Chinese University, ha iniziato la sua carriera artistica esibendo le sue opere in importanti musei e manifestazioni, tra cui Art Basel. Il suo stile inconfondibile unisce ispirazioni dal mondo cinese classico e giapponese ritraendo spesso paesaggi e soggetti europei, e in particolar modo legati all’Italia e alla Svizzera. In una mostra presso l’Hong Kong Museum of Art intitolata «Titian and the Venetian Renaissance from the Uffizi», durata dall’11 marzo 2023 al 28 febbraio 2024, ha contribuito a creare un legame artistico ideale tra i paesaggi rinascimentali veneziani e l’arte classica cinese.

Uno dei tratti distintivi dell’arte di Kwan Lok è l’equilibrio instabile tra l’uomo e la natura; gli esseri umani, piccolissimi e alcuni con in mano i loro smartphone, cercano di emergere dalla natura sconfinata apparendo, di tanto in tanto, tra i paesaggi, l’acqua, la nebbia e le montagne. Un mondo ossimorico sostenibile e, al contempo, insostenibile emerge dalle sue opere che raccontano anche di vicende personali che hanno caratterizzato i primi anni della sua produzione artistica.

«Uso i miei disegni come un diario, spiega Kwan Lok, per tenere ben a mente tutto ciò che vivo quotidianamente. C’è chi racconta la sua vita attraverso la scrittura e cerca di riassumere gli avvenimenti più importanti; io faccio lo stesso con la mia arte. Da piccolo ho sofferto di asma e nuotare mi ha aiutato a superare i miei timori. Per questo nelle mie primissime opere ho deciso di ritrarre persone che nuotano. Era in qualche modo una forma di catarsi dalla mia malattia e dal mio isolamento».

Questi primi lavori, che risalgono già al 2014, s’incontrano con temi che verranno poi apprezzati dai collezionisti privati di Hong Kong, come appunto le montagne svizzere e, infine, l’Italia. «Non sono mai stato in Italia, continua l’artista, ma vorrei andare a Venezia. L’ho vista solo in fotografia e nelle opere d’arte. Il mio sogno è quello di poter presentare i miei lavori alla Biennale di Venezia ed essere così ancora più ispirato dalla storia e dalla bellezza di questa città. Un giorno l’Hong Kong Museum of Art in occasione di una mostra dedicata a Tiziano, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze, mi ha espressamente richiesto di dare un mio contributo alla mostra attraverso la mia arte. Ho avvertito sin da subito la tensione e il senso di responsabilità nell’esibire le mie opere in questo contesto artistico così prestigioso». La mostra ha unito l’inconfondibile bellezza dei quadri di Tiziano e di altri illustri pittori, tra cui Tintoretto e Veronese, con l’arte contemporanea di altri artisti di Hong Kong come Leung Chi Wo

Ispirato dai numerosi dipinti su Venezia, nel corso di un anno Kwan Lok ha dato vita all’opera culmine della sua mostra: «水都/City of Water». Il disegno, inchiostro su carta, si dispiega su un rotolo lungo poco più di sei metri che porta lo spettatore a cercarne, in diversi tratti, i dettagli più affascinanti. In fondo al rotolo appare la «Città dell’acqua», Venezia, con le sue barche e i suoi ponti che ricordano le opere di Xu Yang (1712-77), il pittore alla corte dell’imperatore Qianlong (1711-99) che ne dipinse i viaggi nella splendida città di Suzhou. Nella parte centrale, inconfondibile, emerge il Ponte di Rialto, affollatissimo e ricco di dettagli. Il ponte appare come sospeso nell’acqua, così come le barche che trasportano persone e case. Risalendo lungo il percorso tracciato dall’artista, si scorge poi una cascata che sgorga dalla cima di una montagna posta nella parte più alta del rotolo. I pochi palazzi, sulla sommità della montagna, appaiono in un equilibrio instabile e una figura solitaria si affaccia da un balcone osservando la potenza inesorabile e incontenibile dell’acqua. Venezia diventa così una metafora dell’armonia tra l’essere umano, le sue costruzioni e la natura, in cui gli individui appaiono piccolissimi e quasi si perdono. Al tempo stesso, «City of Water» è un chiaro richiamo al rapporto unico che ha la città di Venezia con la Cina, caratterizzato emblematicamente dalla figura di Marco Polo (1254 ca-1324) di cui ricorre proprio quest’anno il 700mo anniversario della morte.

«Mi sono anche ispirato ai grandi maestri della pittura cinese di epoca Ming e Qing, come Chen Hongshou (1598-1652), racconta l’artista, osservandone la tecnica e i temi. Allo stesso modo, cerco sempre di raccontare la forza straordinaria della natura come in “City of Water”, che mostra come sia difficile conciliare la nostra vita con l’ambiente che ci circonda. Questa, però, è solo una delle possibili interpretazioni; non vorrei essere io a dare un senso ai miei lavori artistici, ma chi li osserva».

L’arte unica di Kwan Lok ravviva nello spettatore il ricordo di una continuità, forse accidentale, o forse voluta, tra lui e gli artisti anonimi di epoca Qing, i quali, collaborando con il padre gesuita Ferdinand Verbiest (1623-88), produssero curiose illustrazioni delle meraviglie del mondo. Nelle loro stampe che circolarono tra i letterati dell’impero cinese, i paesaggi europei, ma anche i soggetti mitologici e racconti fantastici della cultura occidentale, come nelle opere di Kwan Lok, emersero in un contesto cinese e ne vennero trasformati. Questo incontro artistico e culturale diede vita a una sinergia unica tra Europa e Cina. 

In tale continuità storico-artistica emerge la potenza dell’arte di questo giovane che cerca di raccontare la sua cultura e, al contempo, immagina di raggiungere Venezia. Il suo sogno artistico continua e lascia ai suoi spettatori un senso di pace e di timore, osservando la tremenda bellezza della natura che si erge verso il sublime, come in «暗(一)/ Obscure (1)» dove una piccola figura, Kwan Lok stesso, osserva lo splendore delle montagne che brillano nella notte. 

«Obscure - 暗(一)» di Chan Kwan Lok

Antonio De Caro, 13 agosto 2024 | © Riproduzione riservata

Chan Kwan Lok da Hong Kong a Venezia, città d'acqua dei sogni | Antonio De Caro

Chan Kwan Lok da Hong Kong a Venezia, città d'acqua dei sogni | Antonio De Caro