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Piero Manzoni, Achrome, 1962

Christie’s

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Piero Manzoni, Achrome, 1962

Christie’s

Christie’s Parigi: le opere della collezione Reuter, stimata fino cinque milioni

L'asta, in cui spiccano le opere di Klein e Fontana, è in programma il 28 maggio nella Ville Lumiere

Margherita Panaciciu

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Si potrebbe parlare dell'infanzia di Edzard Reuter, vissuta in Turchia a causa dell'esilio a cui la famiglia fu costretta dai Nazisti; oppure di suo padre, Ernst Reuter, sindaco di Berlino che governò durante il blocco della città da parte delle forze sovietiche; o della carriera di Edzard alla Mercedes Benz di Stoccarda, dove partecipò all'ampliamento della collezione d'arte dell'azienda. Ma la raccolta di opere che l'uomo assemblò insieme alla moglie, e che Christie's propone in vendita, è una questione del tutto privata, espressione di una visione comune scissa dalla pur appassionante contingenza esterna.

La passione di Helga ed Edzard Reuter si è infatti sviluppata a partire dagli anni '60, quando hanno iniziato ad acquistare le opere di artisti contemporanei, conosciuti in galleria e poi diventati conoscenti, frequentatori abituali, figure con cui confrontarsi con l'avanguardia artistica europea del dopoguerra. Con una spiccata preferenza per l'astratto, la coppia accumulò i dipinti nel loro appartamento brutalista, riempiendone le pareti senza un ordine e una preferenza particolare, se non il gusto e la preferenza personale.

Il 28 maggio, a Parigi, proporrà una selezione di 50 di queste opere, stimate 3-5 milioni di euro, e il ricavato dell'asta andrà a beneficio della Fondazione Helga e Edzard Reuter Fondation, creata dalla coppia nel 1995 e impegnata nella promozione del dialogo interculturale. Tra i lotti più importanti spiccano sicuramente «Relief planétaire terre» di Yves Klein (stima 600-800 mila euro), un «Concetto Spaziale» di Lucio Fontana (400-600 mila euro), un «Achrome» di Piero Manzoni (stima 100-150 mila euro) e «Superficie nera n. 3» di Enrico Castellani (stima 200-300 mila euro).

Nutrito il nucleo di lavori del gruppo ZERO, tra cui quelli di Otto Piene e Heinz Mack, o le tre opere di Günther Uecker, che hanno stime comprese tra gli 80-200 mila euro. Altrettanto rappresentata l'astrazione geometrica, con opere di François Morellet, tra cui spicca «Sphère frames», una scultura in acciaio inossidabile del 1967 stimata 40-60 mila euro, Julio Le Parc e di Jesús Rafael Soto, in asta con «Collage et vibration» (stima 150-250 mila euro).

Altre opere della collezione saranno presentate durante le aste di arte moderna e contemporanea in programma nell'autunno del 2025. Anche in questo caso il ricavato sarà devoluto alla Fondazione.
 

Enrico Castellani, Superficie nera n. 3

Piero Dorazion, Polignoto

Margherita Panaciciu, 21 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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