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Tintoretto, «Ritratto di Vincenzo Morosini»

Christie’s

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Tintoretto, «Ritratto di Vincenzo Morosini»

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Christie’s, sei lotti scelti dalle aste old master di New York

Tintoretto, Veneziano e tante storie tra le opere che il 20 e il 21 maggio la maison propone in vendita nella Grande Mela

Margherita Panaciciu

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Mentre sale l'attesa per le aste di moderno e contemporaneo che settimana prossima, da New York, movimenteranno il mercato dell'arte, Christie's anticipa i tempi e torna al passato. Il 20 e il 21 maggio, sempre dalla Grande Mela, la maison esiterà due aste dedicate agli old masters e ai dipinti del XIX, e ha rilasciato alcuni degli highlight che saranno al centro degli incanti.

Tra questi c'è  il «Ritratto di Vincenzo Morosini» (stima 300-500 mila dollari), un'opera recentemente riscoperta e inedita di Jacopo Tintoretto, tra i più importanti ritrattisti veneziani di fine XVI secolo. Anche se oggi lo ricordiamo maggiormente per le scene ampie e ricche di personaggi, al tempo furono i rapporti con l'elite veneziana, che ritrasse a più riprese, a garantirli il successo. Come nel caso di Vincenzo Morosini, una figura di spicco nella Repubblica della Serenissima. Procuratore di San Marco, comandante militare e diplomatico di fiducia, è qui dipinto con penetrante intensità psicologica, quasi dovesse evocare tutta l'influenza che Venezia esercitava sulla cultura e la politica dell'epoca.

Di Venezia, ma di una Venezia popolare e quotidiana, racconta anche Eugen von Blaas in «Der Blumenverkäufer» (stima 200-300 mila dollari). Il dipinto del 1910, ambientato in una terrazza soleggiata, immortala un venditore di fiori che propone le sue piante a tre donne veneziane. La caratterizzazione delle figure, la resa dettagliata di costumi e contesto, l'atmosfera allegra e tranquilla rendono l'opera uno spaccato raffinato e leggero al tempo stesso. Ancora più intimo il «Ritratto di giovane artista» (stima 60-80 mila dollari) di Catherine Lusurier, che raffigura un imberbe pittore circondato dagli arredi del suo studio mentre è impegnato a riprodurre alcuni busti greco-romani alle sue spalle. Particolare anche la vicenda della sua autrice, che nel '700 non ebbe certo vita facile come artista donna. Fu probabilmente l'apprendistato nella bottega dello zio Hubert Drouais e la collaborazione con il figlio a permetterle di poter lavorare in un mondo prettamente maschile.

Eugen von Blaas, «Der Blumenverkäufer»

Avvincente anche la storia legata allo «Sposalizio della Vergine» (stima 80-120 mila dollari) di Lorenzo Veneziano, uno dei principali artisti veneziani della seconda metà del Trecento. Smarrito dal 1931, il dipinto era noto agli studiosi solo attraverso fotografie in bianco e nero. La sua ricomparsa oggi, con tanto di cornice originale, costruita insieme alla pala d'altare,  segna oggi una riscoperta emozionante. Oltre all'espressività marcato dei personaggi, a rendere rilevante la composizione è l'uso realistico della prospettiva, non certo usuale in fase prerinascimentale.

Come non è certo usuale il trompe l'oeil che raffigura il retro di una tela e dà vita a due dipinti dal valore concettuale elevatissimo. Ad aumentare il fascino criptico dell'opera è il mistero legato al suo autore, di cui non sappiamo nulla se non il nome,  E. Hiernault, e l'epoca in cui operò, il XVIII secolo. Il pittore si è però divertito a lasciare qualche indizio su ciò che potrebbe essere dipinto sul recto delle due tele (stima 120-180 mila dollari). Una delle due etichette, visibili nella parte superiore del supporto, parla di una Creazione, mentre l'altra cita la storia di Caino e Abele. Le etichette stesse raccontano lo uno strano ritrovamento dei quadri, che nella finzione dell'opera sarebbero stati scoperti ai piedi del monte Ararat.

L'ultima opera che segnaliamo è il dipinto neoclassico di Jean-Jacques-François Le Barbier, intitolato «L'Educazione dei figli di Sparta» (stima 60-80 mila dollari). Presentato al Salon di Parigi nel 1796 e poi completamente dimentica in una collezione privata, il lavoro parla dell'antica usanza spartana di incentivare, anche da parte della madri, la discesa in guerra dei figli, anche a costo di vederli tornare senza vita. Ma perché il pittore, nel 1786, sceglie questo soggetto? Probabilmente l'immagine tornò in auge durante la Rivoluzione Francese, come stimolo per il popolo a lottare per stabilire un nuovo ordine politico in Francia.

Ora l'unica battaglia che rimane da combattere al dipinto, così come a tutti gli altri asta, è quella di trovare un nuovo proprietario.

Lorenzo Veneziano, «Sposalizio della Vergine»

Margherita Panaciciu, 08 maggio 2025 | © Riproduzione riservata

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