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«Moulin de Limetz» (1888) di Claude Monet (particolare)

© Christie’s Images Ltd. 2024

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«Moulin de Limetz» (1888) di Claude Monet (particolare)

© Christie’s Images Ltd. 2024

Cinque appuntamenti in asta da non perdere a maggio

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Scommessa: in vendita un Monet per sostenere nuovi acquisti

È abbastanza comune, negli Stati Uniti, assistere alla vendita di opere d’arte depositate o donate da un collezionista privato a un museo. Avviene per gli scopi più vari, in genere per favorire nuovi investimenti, quindi nuove acquisizioni. In questo caso, la famiglia Atha e il Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City hanno affidato a Christie’s di New York la vendita di una celebre tela di Claude Monet che sarà messa all’incanto il 16 maggio: «Moulin de Limetz» è stato realizzato nel 1888 e la sua stima è di 18-25 milioni di dollari. Il ricavato doterà il fondo Atha Art Acquisition Endowment di nuovo slancio per l’incremento delle future collezioni del Nelson-Atkins Museum. Sarà interessante tra cinquant’anni confrontare il valore di quanto avranno investito con la perdita di un capolavoro. [Simone Facchinetti]

«Concetto spaziale, La fine di Dio» (1964) di Lucio Fontana. © Sotheby’s

«La fine di Dio» giallo cadmio di Fontana: nuovo record all’orizzonte?

Il 13 maggio, durante la vendita serale di arte contemporanea di Sotheby’s a New York, I collezionisti di Dallas Howard e Cindy Rachofsky cedono un’opera giallo cadmio di Lucio Fontana, che potrebbe raggiungere un record d’asta per l’artista. Stimato tra i 20 e i 30 milioni di dollari, «Concetto spaziale, La fine di Dio» (1964), acquistato dai Rachofsky nel 2003 per la cifra record di 2,3 milioni di dollari, è uno dei 38 esemplari dell’ambita serie delle tele forate. Tutti e sei i prezzi più alti di Fontana all’asta sono stati raggiunti per opere comparabili a «La Fine di Dio» e il record per il fondatore dello Spazialismo, pari a 29,1 milioni di dollari, è stato realizzato da Christie’s a New York nel 2015 per un’altra opera giallo cadmio di questa serie. È il giallo che fa impazzire? [Anny Shaw]

«Veste del Dragone» (XIX secolo). © Dreweatts

L’abito per la festa dell’imperatore

In occasione dell’Anno del Drago del calendario cinese, il 21 maggio Dreweatts a Londra metterà all’asta la «Veste del Dragone» un abito finemente ricamato per l’imperatore della Cina e risalente al XIX secolo. Conservato per oltre 100 anni presso la famiglia Villiers, una delle famiglie aristocratiche più vicine alla casa reale inglese, in una scatola di cartone al riparo dalla luce, ha mantenuto i suoi colori brillanti ed è in perfette condizioni. Questa veste è stata intessuta per essere indossata dall’imperatore in occasione dei due giorni di festività in suo onore al Tempio del Cielo, nella Città Proibita. Seduto sulla portantina imperiale, guidava una processione che si dirigeva verso il tempio e, una volta arrivato, offriva sacrifici venerando il dio del Cielo e le divinità del Sole, della Luna, delle Stelle, delle Nuvole, della Pioggia, del Vento e del Tuono, raffigurate su questo abito con motivi ricamati in fili d’oro a tre colori. La veste sarà venduta nell’asta di «Ceramiche e opere d’arte cinesi» con una stima di 30-50mila sterline. [Beatrice Cumino]

«Stories of Martyrdom #2» (1994), dalla serie «Women of Allah» di Shirin Neshat. © Christie’s Images Ltd. 2024

Le mani armate

Dal 21 al 30 maggio, Christie’s presenta l’asta «20th/21st Century: Milan Online Sale» con una selezione di artisti del dopoguerra e contemporanei. Tra le opere scelte dal team guidato da Elena Zaccarelli, «Stories of Martyrdom #2», dalla serie «Women of Allah» di Shirin Neshat. L’opera, firmata dall’artista e datata 1994, misura 86,2x132 cm (immagine) e 96,5x142,5 cm (foglio), è stata realizzata in tre esemplari, di cui questa è l’edizione numero 2 e proviene da una collezione privata romana. La stima è di 10mila-15mila euro. L’artista iraniana (Qazvi, 1957)  residente a New York è nota a livello internazionale per le sue fotografie, ma anche per i suoi video e i film. Nel 2018 è stata l’artista dell’anno di «Il Giornale dell’Arte». La sua opera è sempre elegante e raffinata, ma al contempo potente e drammatica. In «Women of Allah», serie realizzata tra il 1993 e il 1997, di cui questa fotografia fa parte, Neshat indaga la condizione femminile in Iran dopo la rivoluzione islamica. In un perfetto bianco e nero, sono ritratte donne velate che spesso imbracciano armi da fuoco. Caratterizzano le opere di Neshat, che li sovrappone alle poche porzioni di pelle scoperte, spesso il viso o le mani, brani di testi in lingua farsi. [Chiara Massimello]

«Riposo durante la fuga in Egitto» di Tiziano. © Christie’s Images Ltd. 2024

Tiziano troppo a buon mercato

Quest’estate ne vedremo delle belle. Il 2 luglio a Londra Christie’s metterà all’asta un Tiziano, «Riposo durante la fuga in Egitto» con la stima di 15-25 milioni di sterline. Un prezzo un po’ zoppo per il sommo Tiziano, ma i ragionieri della casa d’aste avranno fatto i loro conti. Sarebbe bello sentire anche qualche ragionevole dubbio attributivo, dal momento che il dipinto appare manifestamente modesto. Certo è un quadro giovanile, ma basterebbe un confronto con la «Sacra Famiglia» della National Gallery di Londra (eseguita nello stesso giro d’anni) per far sorgere più di un sospetto. Non a caso la campagna pubblicitaria di Christie’s insisterà sulla straordinaria storia collezionistica dell’oggetto. Vero, ma il resto? Il resto conta meno: chi usa più gli occhi per giudicare? [Simone Facchinetti]

Autori vari, 30 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

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