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Come i musei possono essere sempre sostenibili
Uno dei temi più affrontati in ambito museale è quello della valorizzazione e gestione delle strutture e delle collezioni sulla base di una visione orientata verso una progettualità etica e responsabile e strutturata su piani di sviluppo sostenibile. La riflessione di Michele Lanzinger, Domenico Piraina e Maurizio Vanni, confluita nel volume Museologia del presente. Musei sostenibili e inclusivi si diventa, intende in tal senso sostenere i musei in un processo di crescita culturale ed economica, ponendo l’accento su quello che è dai tre curatori considerato il primo grado di sostenibilità, ovvero quello economico. Solo un museo gestito come un’impresa può avere infatti piani economici, business model e strategie su obiettivi misurabili per tenere fede alla propria mission, avviare piani di attività con il privato, tema affrontato nel volume da Stefano Karadjov, e attivare processi misurabili nel loro impatto sul territorio, oggetto del saggio di Daniele Mocchi. Oltre ai passaggi sull’inclusività, il volume s’interroga su come i musei possano diventare agenti attivi per le politiche del climate change, essendo, tra gli edifici che producono cultura, quelli più inquinanti, in funzione 24 ore su 24. La Biomuseologia, tema caro a Maurizio Vanni, ha proprio come obiettivo quello di diminuire l’impatto ambientale nel rispetto delle linee guida del Codice dei Beni culturali.
[Marta Paraventi]
Museologia del presente. Musei sostenibili e inclusivi si diventa
a cura di Michele Lanzinger, Domenico Piraina e Maurizio Vanni, 288 pp., Pacini Editore, Pisa 2024, € 24
I capolavori di Perugia sala per sala
Marco Pierini, direttore dal 2015 della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia (città di cui è ora assessore alla Cultura e vicesindaco; cfr. intervista su ilgiornaledellarte.com), è il curatore di una nuova guida per orientarsi all’interno del museo dopo il suo riallestimento avvenuto nel 2022 e per conoscerne lo straordinario patrimonio. La pubblicazione mira a documentare i primi otto anni di autonomia scientifica, gestionale, finanziaria della Galleria Nazionale dell’Umbria resi possibili dalla riforma del Ministero della Cultura avviata nel 2014, che ha consentito una profonda ristrutturazione del museo nella totalità degli impianti, nel percorso espositivo e nell’allestimento (curato dallo stesso autore in qualità di direttore). Il volume pertanto, dopo un approfondito inquadramento storico dal titolo Il Palazzo dei Priori, la Civica Pinacoteca Vannucci e la Galleria Nazionale dell’Umbria di Marina Bon Valsassina, illustra sala per sala, le opere esposte non mediante schede singole ma attraverso un dettagliato e coerente racconto unitario che delinea il nesso storico artistico tra le varie tipologie di beni conservati. Nel percorso si snodano capolavori su tavola a partire dal Due e Trecento dei grandi artisti umbri e toscani, come il Maestro di san Francesco e Duccio di Boninsegna, fino al Novecento di Alberto Burri, attraversando i principali momenti della storia dell’arte rappresentati da capolavori di Gentile da Fabriano, Beato Angelico, Piero della Francesca, Perugino, Pinturicchio, Pietro da Cortona... La lettura è resa agevole non solo grazie alla scrittura ma anche attraverso il ricco apparato iconografico che dà conto di tutte le opere esposte e anche del nuovo e armonico allestimento delle sale.
[Marta Paraventi]
La Galleria Nazionale dell’Umbria
a cura di Marco Pierini con un testo di Marina Bon Valsassina, 200 pp., 442 ill., Silvana Editoriale, Milano 2024, € 14
La passione dei coniugi Jacquemart e André per l’arte italiana
Scritto da Giancarla Cilmi, specialista di storia del collezionismo e del mercato dell’arte fra Otto e Novecento e collaboratrice da oltre dieci anni del Musée Jacquemart-André di Parigi, di cui è tra i maggiori esperti tanto da averne pubblicato nel 2023 il catalogo dei dipinti italiani, il volume pubblicato in francese da Officina Libraria si struttura in tre parti. La prima indaga le differenti biografie dei coniugi fondatori e sottolinea, da un lato, le facoltose origini di Édouard André, il cui raffinato gusto artistico maturò anche grazie alla famiglia di banchieri protestanti; dall’altro quelle modeste di Nélie Jacquemart, cui arrise notevole successo grazie al talento di ritrattista. La seconda parte ne affronta la comune passione per l’arte italiana nel contesto della riscoperta internazionale ottocentesca e del nascente mercato dell’arte, approfondendo l’apporto di grandi antiquari come Stefano Bardini e il ruolo della capitali italiane del mercato antiquario: Roma, Venezia, Siena, Bologna e Napoli. L’ultima parte è infine dedicata alla collezione e al museo inaugurato nel 1914, che con le sue 2.500 opere Lionello Venturi definì «una risorta casa del Rinascimento italiano» lasciata in eredità all’Institut de France nel 1912 con il preciso obiettivo di farne un museo aperto al pubblico.
[Elena Franzoia]
Une passion italienne. Les Jacquemart-André collectionneurs
di Giancarla Cilmi, 492 pp., 118 ill. a col. e b/n, Officina Libraria, Roma 2024, € 39
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