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La nuova sede di Sotheby’s a Parigi

© Foto cortesia Sotheby’s

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La nuova sede di Sotheby’s a Parigi

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Come Sotheby’s ha sedotto la Francia, a partire dall’asta Beistegui

A Voice of America • La casa d’aste inglese fu la prima straniera a condurre una vendita pubblica in terra transalpina nel 1999. La nuova (e terza) sede parigina ha inaugurato da poco negli spazi dove svolgeva la propria attività la galleria Bernheim-Jeune

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Maria Sancho-Arroyo

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Il 16 ottobre ho visitato la nuova sede parigina di Sotheby’s, la terza, al n. 83 di rue du Faubourg Saint-Honoré. Proprio a Parigi era iniziata la mia carriera nel mercato dell’arte come stagista nel dipartimento di Dipinti del XIX secolo presso la casa d’aste inglese. Qualche anno dopo, mentre lavoravo nella sede di Londra, sono tornata nella capitale per un evento storico: la prima asta di Sotheby’s in territorio francese, prima casa d’aste straniera a condurre una vendita pubblica in Francia, in grado di sfidare il monopolio sulle aste istituito da re Enrico II nel 1556. La vendita, in collaborazione con un commissaire-priseur locale, si svolse presso l’edificio di Porte Maillot, seguita poco dopo, nel 1999, dalla storica vendita della collezione Beistegui nello Château de Groussay in collaborazione con i commissaires-priseurs Poulain Le Fur, un evento epocale che segnò il promettente futuro della casa d’aste a Parigi e a cui ebbi anche la fortuna di partecipare. 

Nel novembre 2001 Sotheby’s inaugurava i nuovi locali e la sala delle aste nella Galerie Charpentier, al 76 di rue du Faubourg-Saint-Honoré, uno spazio che visitai occasionalmente per lavoro. Oggi, la nuova sede, a pochi isolati di distanza, porta con sé una ricca storia, essendo stata la casa della leggendaria galleria Bernheim-Jeune, fondata alla fine dell’Ottocento, che ospitò esposizioni storiche che misero in risalto Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir ed Édouard Manet. Fu anche una delle prime gallerie a dare visibilità al lavoro di Vincent van Gogh, all’epoca ancora largamente sconosciuto al pubblico.

Situato nel cuore del quartiere artistico chic di Parigi, l’edificio offre una posizione più facilmente accessibile rispetto a quella precedente vicino al Palazzo dell’Eliseo, molto spesso irraggiungibile a causa della chiusura delle strade limitrofe per le visite ufficiali. Questa nuova sede non solo offre una posizione più comoda, ma anche spazi espositivi più ampi, necessari in un contesto in cui nuove categorie come il lusso attirano un numero crescente di collezionisti. Ristrutturato da Architecture Studio, l’edificio conserva il suo carattere Art déco integrando elementi di design contemporaneo. La sala d’asta e le gallerie, visibili dalle numerose vetrine su strada, invitano i passanti a vivere l’esperienza dell’asta. Al suo interno i clienti possono degustare vini pregiati e prendersi una pausa nella caffetteria. Un intero piano è riservato agli articoli di lusso e comprende uno showroom (Le Salon) con articoli in vendita e sale dedicate alle vendite private. Durante l’inaugurazione è stata esposta per la prima volta in Francia la «Birkin» originale, creata appositamente per Jane Birkin dopo il suo incontro casuale in aereo con l’allora ceo di Hermès, Jean-Louis Dumas. 

Il nuovo spazio parigino è particolarmente adatto alla presentazione di collezioni di singoli proprietari e la prima di queste vendite ha avuto un tocco decisamente italiano con la collezione Giordano (26 e 27 novembre), la più grande raccolta di arti decorative italiane mai apparsa sul mercato internazionale, assemblata nel corso di tre decenni dal produttore di vini piemontese Gianni Giordano per la sua villa tra i vigneti di Alba (Cn). Giordano ha deciso di attendere l’inaugurazione di questa sede per consegnare le sue opere. E se la prima parte della vendita con una selezione di 160 pezzi si è già conclusa, volendo si è ancora in tempo per partecipare all’incanto della seconda che si terrà a Milano nel 2025.

Maria Sancho-Arroyo, 05 dicembre 2024 | © Riproduzione riservata

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