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La mostra «Mirror of the Mind: Figuration in the Jorge M. Pérez Collection» nella galleria El Espacio 23 a Miami

Foto: El Espacio 23

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La mostra «Mirror of the Mind: Figuration in the Jorge M. Pérez Collection» nella galleria El Espacio 23 a Miami

Foto: El Espacio 23

La vivacità di Miami nella scacchiera globale

La sinergia tra opere, gallerie e istituzioni ha rafforzato il ruolo della città come porta d’accesso privilegiata all’America Latina e centro artistico di rilevanza mondiale

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Maria Sancho-Arroyo

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La Miami Art Week, conclusa a dicembre, offre un’occasione perfetta per riflettere sulla straordinaria trasformazione di Miami in protagonista del panorama globale dell’arte. La scelta di Art Basel di stabilire qui la sua sede americana ha segnato un punto di svolta: da città di passaggio, Miami si è trasformata in un vivace polo artistico, grazie alla lungimiranza di collezionisti locali che hanno intuito il potenziale culturale ed economico di ospitare la fiera d’arte contemporanea più prestigiosa al mondo. 

Negli anni ’90, mentre l’arte contemporanea guadagnava terreno come forza dominante nel mercato, collezionisti visionari come Rosa e Carlos de la Cruz, Mera e Don Rubell, Martin Margulies e Craig Robins giocarono un ruolo cruciale. Aprendo le porte delle loro abitazioni per esporre le loro collezioni, gettarono le basi per la creazione di spazi privati accessibili al pubblico, un modello che continua a evolversi con nuove iniziative come «El Espacio 23» di Jorge Pérez o Marquez Art Projects. Questa vivace comunità di collezionisti ha favorito la nascita di una solida scena di gallerie locali, che oggi arricchiscono tutto l’anno la vita culturale della città portando gli artisti locali sotto i riflettori. 

Durante l’ultima edizione di Art Basel Miami Beach, quattro gallerie, David Castillo Gallery, Central Fine, Fredric Snitzer Gallery e Spinello Project, sono state le vere protagoniste. Tra le opere esposte spiccavano il lavoro di Hernan Bas e i suggestivi pezzi di Nina Surel, tra cui uno acquisito dal programma «Legacy Purchase» della città di Miami Beach. La sezione «Meridians» ha aggiunto prestigio con contributi significativi come l’installazione di José Parlá, collegata alla mostra «Homecoming» al Pérez Art Museum Miami, e la monumentale Pillar III di Guillermo García Cruz, presentata dalla galleria locale Piero Atchugarry e acquisita da un importante collezionista panamense. Questa sinergia tra opere, gallerie e istituzioni ha rafforzato il ruolo di Miami come porta d’accesso privilegiata all’America Latina e centro artistico di rilevanza globale.

Oggi Miami si afferma come un vero e proprio ecosistema artistico. Non è più solo una destinazione di sole, spiagge e divertimento, ma meta culturale capace di sorprendere chiunque desideri esplorare una scena artistica vibrante e sofisticata. Eppure, fuori dai circuiti artistici, molti turisti continuano a vederla solo come sinonimo di South Beach e discoteche, ignorando il suo ricco panorama culturale che va ben oltre la baia, includendo quartieri come Wynwood, Allapattah, il Design District, Downtown e Coral Gables, dove gallerie e collezioni private hanno trovato casa. Questo mosaico di comunità e influenze dimostra come la cultura possa trasformare profondamente una città, ridefinendone l’identità e proiettandola su una scena globale, e come l’arte possa diventare il motore di una rinascita urbana e di una nuova visione per il futuro.

Maria Sancho-Arroyo, 14 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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