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Piazza dei Cavalieri a Pisa

Foto di Andrea Freccioni. © Scuola Normale Superiore

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Piazza dei Cavalieri a Pisa

Foto di Andrea Freccioni. © Scuola Normale Superiore

Come si viveva in Piazza dei Cavalieri

La collabrazione tra Scuola Normale e Fondazione Pisa ha reso possibile il progetto di valorizzazione dello splendido palcoscenico manierista: i palazzi diventano accessibili al pubblico e un sito racconta i personaggi che nei secoli li hanno abitati

Elena Franzoia

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Nasce dalla collaborazione tra Scuola Normale Superiore e Fondazione Pisa il progetto di valorizzazione del patrimonio storico e artistico di Piazza dei Cavalieri, splendido «palcoscenico manierista» che, a poca distanza da Campo dei Miracoli, Giorgio Vasari progettò nel 1562 per Cosimo I de’ Medici come quartier generale dei Cavalieri dell’Ordine di Santo Stefano papa e martire, la flotta medicea. Di Vasari e del primo granduca di Toscana ricorrono peraltro nel 2024 i 450 anni dalla morte.

Scopo dell’iniziativa è aprire in modo strutturato, offrendoli alla collettività, luoghi non musealizzati e non sempre di facile accesso, promuovendone la conoscenza attraverso la creazione del sito e la realizzazione di visite guidate secondo appositi percorsi. Gli edifici che insistono sulla piazza sono Palazzo della Carovana, la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, Palazzo della Canonica, Palazzo dei Dodici, Palazzo dell’Orologio e la Chiesa di San Rocco. Palazzo dell’Orologio ospita peraltro la nuova biblioteca della Normale, realizzata da David Benedetti dello studio fiorentino nuvolaB e da pochissimo insignita del Premio Architettura Toscana 2024.

Alla base dell’operazione di divulgazione scientifica operata su Piazza dei Cavalieri si pone un ambizioso progetto di studio, iniziato nel 2022 e destinato a concludersi nel 2025, attuato dalla Normale in collaborazione con studenti, studiosi e ricercatori italiani e internazionali sotto la direzione della docente di storia dell’arte moderna Lucia Simonato. «Raccontare una piazza non è facile, afferma Simonato. Come un organismo vivente, continua a mutare. Nel progetto il duplice obiettivo è stato comprendere questa complessità (con nuove ricerche, nelle pubblicazioni) e comunicarla in maniera accessibile (con una divulgazione scientifica di alto livello, nel sito). Non ci siamo quindi limitati a indagare Piazza dei Cavalieri, ma abbiamo anche cercato di valorizzare l’aspetto esperienziale, studiando come si è svolta la vita al suo interno nell’arco dei secoli e chi sono stati i protagonisti che l’hanno animata. Questo nuovo approccio ha certamente arricchito la nostra ricerca di inediti quesiti, ma ha anche permesso di creare un ponte tra la percezione odierna (da parte della comunità cittadina e dei turisti) e quella storica della piazza, rendendo la sua conoscenza più affascinante e immersiva». 

Si tratta della piazza in cui nel 1288 venne sconfitto dall’arcivescovo Ruggieri il dantesco conte Ugolino della Gherardesca, poi incarcerato nella Torre della Fame, la cui riscoperta in Palazzo dell’Orologio si deve, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, proprio alla Normale, trasferitasi nel 1846 in Palazzo della Carovana e successivamente estesasi agli altri edifici della piazza. Un appello e un’offerta di disponibilità alla riapertura della Chiesa di Santo Stefano, attualmente chiusa al pubblico e non pertinente alla Normale, sono stati espressi da Stefano Del Corso, presidente di quella Fondazione Pisa, che ha contribuito al nuovo progetto di divulgazione scientifica con 132mila euro, ma soprattutto ha sostenuto, a partire dal 1999, la tutela di Piazza dei Cavalieri e del suo patrimonio monumentale per un ammontare complessivo di 2,1 milioni di euro.

Elena Franzoia, 11 luglio 2024 | © Riproduzione riservata

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