Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Giulia Parlato.

Credits Buccia Studio. Courtesy Creative Roads.

Image

Giulia Parlato.

Credits Buccia Studio. Courtesy Creative Roads.

Creative Roads#2: arte, fotografia e suono per immaginare il futuro della Cavallerizza

La Cavallerizza Reale di Torino riapre temporaneamente con Creative Roads #2, festival che unisce arte visiva e musica elettronica per animare la Manica del Mosca, oggi cantiere aperto, e accompagnare la trasformazione del complesso storico in un futuro polo culturale

Barbara Ruperti

Leggi i suoi articoli

La Cavallerizza Reale di Torino riapre temporaneamente le sue porte grazie alla seconda tappa di Creative Roads, il festival permanente che accompagna la trasformazione del complesso storico in un polo culturale, atteso per il 2026. Curato da C2C Festival, Graphic
Days e Paratissima con il sostegno della Compagnia di San Paolo, l’evento del 26 ottobre ha permesso al pubblico di attraversare la Manica del Mosca, oggi cantiere aperto, per sperimentare in prima persona gli effetti della rigenerazione architettonica e culturale in atto
in questo luogo. Il progetto si colloca all’interno di una tradizione consolidata per Torino, città che da anni sperimenta modelli di riqualificazione di spazi industriali e luoghi storici attraverso l’arte contemporanea, il design e la musica elettronica. Per Creative Roads #2, il cantiere della Manica del Mosca è attivato dagli interventi degli artisti visivi e sonori invitati dalle tre realtà che condividono la curatela. Il fulcro dell’intervento è la memoria, intesa non come un archivio statico da cui attingere, ma come materia viva capace di abitare gli spazi, attraversarli e modificarne la percezione nel presente. Tra i protagonisti della giornata, la fotografa palermitana Giulia Parlato, in residenza con Paratissima, presenta Royal Zoo, progetto fotografico che riattiva la memoria dello zoo inaugurato ai Giardini Reali da Vittorio Emanuele II nel 1863 e rimasto in funzione per oltre vent’anni. Negli scatti di grande formato, gli animali esotici un tempo rinchiusi nelle gabbie sembrano restituire lo sguardo a chi osserva. Il gesto fotografico di Parlato li sottrae alla originaria condizione di trofei, per restituire loro giustizia e soggettività sotto forma di pura presenza. Accanto a lei, Guido de Boer, artista visivo olandese selezionato da Graphic Days, ha trasformato la grande navata della Manica della Mosca in una tela bianca, su cui traccia parole di inchiostro a mano libera in una performance di live painting. Con il progetto Note to self. A recollection of memoires to be used collectively, de Boer espone le annotazioni personali che alimentano la sua pratica, attraverso l’estetica dei cartelloni di protesta:
riflessioni intime, pensieri e domande si amplificano nello spazio, assumendo una dimensione monumentale e collettiva. A dare corpo sonoro al progetto interviene C2C Festival, che affida la sonorizzazione site- specific a tre figure della scena elettronica contemporanea: Kode9, artista scozzese pioniere del genere dubstep e fondatore dell'etichetta di culto Hyperdub, che ha segnato indelebilmente negli ultimi vent’anni; insieme a lui i torinesi Gang of Ducks, piattaforma multidisciplinare che da oltre dieci anni esplora i confini tra musica, arte e performance, e la dj e producer Stefania Vos. Attraverso interventi artistici che intrecciano suono, immagine e parola, Creative Roads accompagna Torino alla riconversione di uno dei suoi spazi più simbolici. E lo fa servendosi dell’arte per costruire ponti tra ciò che è stato e ciò che ancora deve accadere.

Barbara Ruperti, 25 novembre 2025 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Nel Campus dell’International Training Centre of the ILO 57 espositori dall’Italia e dal mondo per mettere alla prova l’arte che verrà 

Dai video pionieristici al computer quantistico, l’arte come spazio di sperimentazione e indeterminazione invade i Binari dello spazio espositivo torinese

Trent’anni di ricerca dell’artista marchigiano tra materia e identità: la pratica artistica viene esplorata nella sua capacità di convertire la ferita in forma, sebbene sempre parzialmente astratta, instabile e frammentata

Nella Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte l’artista romano invita a ripensare la memoria come una trottola in continuo movimento

Creative Roads#2: arte, fotografia e suono per immaginare il futuro della Cavallerizza | Barbara Ruperti

Creative Roads#2: arte, fotografia e suono per immaginare il futuro della Cavallerizza | Barbara Ruperti