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Da Singapore a Parigi: Cuturi Gallery approda lungo la Senna

Situata al numero 24 di rue de Montpensier - a due passi dalla Fondation Cartier, il Louvre e la Bourse de Commerce - la galleria aprirà ufficialmente il 19 marzo 2026 

Nata a Singapore nel 2019, la Cuturi Gallery si prepara ad aprire una nuova sede parigina nella primavera del 2026, confermando il ruolo centrale della capitale francese nel panorama internazionale dell’arte contemporanea. La galleria ha scelto una sede di grande prestigio sulla rive droite, sotto i portici del Palais-Royal, a pochi passi da istituzioni culturali di primo piano come la Fondazione Cartier, il Louvre e la Bourse de Commerce.

Alla base della nuova impresa c’è una decisione maturata in modo quasi istintivo, come racconta il fondatore Kevin Troyano Cuturi. Se Londra resta ancora oggi un obiettivo strategico - per via dei forti legami con la città-stato asiatica - la complessità della ricerca immobiliare ha rallentato i piani della galleria. Nel frattempo, la disponibilità improvvisa di uno spazio precedentemente occupato dal celebre rivenditore di moda vintage Didier Ludot ha cambiato il corso degli eventi. Situato al numero 24 di rue de Montpensier, l'edificio si trova in una posizione che Cuturi definisce senza esitazioni “eccezionale”.

Il quartiere del Palais-Royal, pur non essendo ancora densamente popolato da gallerie di arte contemporanea - fatta eccezione per realtà come Devals, The Pill o Peter Freeman, Inc. - sta vivendo una trasformazione significativa, rafforzata dall’arrivo recente della Fondazione Cartier. Un contesto che il gallerista considera ideale, soprattutto per una clientela internazionale che associa questi luoghi a un’immagine iconica e raffinata della Francia.

Secondo Kevin Troyano Cuturi, i collezionisti stranieri, in particolare provenienti dall’Asia e dagli Stati Uniti, frequentano sempre più spesso un itinerario che collega avenue Montaigne, Faubourg Saint-Honoré e il Palais-Royal. La nuova sede, una vetrina di circa 40 metri quadrati con doppio affaccio, intende sottolineare proprio questa centralità geografica e simbolica. Un pubblico elegante e cosmopolita, che apprezza anche gli eventi conviviali organizzati dalla galleria, come le degustazioni di vini francesi a Parigi e nelle regioni. L’idea è che Parigi diventi una tappa naturale nel loro percorso, anche in occasione di fiere come Art Paris o Asia Now, dove la galleria incontra regolarmente collezionisti francesi ed europei.

L’inaugurazione ufficiale è prevista per il 19 marzo 2026 e sarà affidata, in modo emblematico, alla curatrice singaporiana Deborah Lim. La mostra d’apertura, intitolata Decadence and Decay, esplorerà l’evoluzione dei concetti di bellezza, gusto e rigenerazione, interrogandosi sui momenti di transizione, sulle trasformazioni e sulle energie creative che emergono quando lo splendore inizia a dissolversi.

In mostra, artisti europei come Lionel Sabatté e Hubert Le Gall dialogheranno con figure dell’Asia meridionale e dell’area Asia-Pacifico, tra cui Jane Lee e stiliste di fama internazionale. Un confronto che riflette il DNA della galleria - orientata a quattro mostre curate all’anno - e che richiama al tempo stesso la storia del luogo e una delle anime più profonde di Parigi: quella dell’incontro e dello scambio culturale.

Redazione, 16 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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