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Man Ray, «Le violon d’Ingres» (particolare)

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Man Ray, «Le violon d’Ingres» (particolare)

Donazione «monstre» di John Pritzker al Met: 188 opere di arte d’avanguardia

Il grande collezionista statunitense ha iniziato a costituire la sua «Collezione Bluff» all’inizio degli anni Novanta

Gaspare Melchiorri

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Il Metropolitan Museum of Art di New York ha ricevuto da John Pritzker, grande collezionista statunitense e membro del Board of Trustee del Met, una donazione «monstre» di 188 opere di 37 figure chiave dell’arte d’avanguardia.

La «Collezione Bluff», così è stata chiamata, comprende opere di artisti come Man Ray, Jean Arp, Jean Crotti, Marcel Duchamp, Max Ernst, Francis Picabia e Kurt Schwitters. Spazia tra diversi mezzi espressivi, tra cui collage, dipinti, fotografie, oggetti e opere su carta, e comprende anche rari cataloghi di mostre e più di 100 pubblicazioni sui movimenti artistici dadaista e surrealista.

Questa donazione, per esempio, ha una grande importanza nell’imminente mostra del museo intitolata «Man Ray: When Objects Dream» («Man Ray: quando gli oggetti sognano»): 35 opere dell’artista provenienti dalla collezione vi saranno esposte a partire dal 14 settembre.

«La straordinaria collezione di opere di Man Ray di John Pritzker, insieme alle opere degli artisti della cerchia ristretta di Man Ray che hanno avuto un ruolo fondamentale nella creazione del Dadaismo e del Surrealismo, è davvero impareggiabile. Ciò ci consente di offrire una visione più profonda e completa di questi artisti eccezionali e enigmatici pionieri del modernismo, le cui audaci e influenti sperimentazioni in diversi media continuano ad affascinare e ispirare», ha dichiarato Max Hollein, direttore e amministratore delegato del Met, in un comunicato. «Questa donazione arriva in un momento cruciale, proprio mentre ampliamo le nostre collezioni in vista dell’apertura dell’ala Tang dedicata all’arte moderna e contemporanea, e consolida ulteriormente il Met come meta imprescindibile per vivere appieno la storia dell’arte».

Pritzker ha iniziato ad assemblare la Bluff Collection a metà degli anni Novanta. Essa comprende esempi molto celebri dell’opera di Man Ray come «Le violon d’Ingres» (1924), che raffigura l’artista e performer Kiki de Montparnasse (Alice Prin) nuda e seduta di spalle, con un tessuto avvolto intorno alla vita; «Torso (Retour à la raison)», 1923; «Noire et blanche» (1926); e «L'homme» (1918-20).

Altri nuclei della collezione includono 11 opere su carta e due portfolio di Marcel Duchamp, l’autoritratto-collage di Max Ernst «The Punching Bag or The Immortality of Buonarroti» (1920) e «Il sogno di Tobia» (1917) di Giorgio de Chirico. È presente anche una ricca selezione di fotografie di Lee Miller, Charles Sheeler ed Edward Steichen, oltre a ceramiche di Beatrice Wood.

Sulla questione della donazione, Pritzker ha dichiarato: «Da tempo mi interessa il periodo tra le due guerre mondiali e l’entusiasmante comunità di artisti coinvolti nel Dadaismo e nel Surrealismo. Man Ray è stato una figura centrale nella costruzione della mia collezione, soprattutto come persona che si muoveva tra i gruppi e collegava le idee. Gli artisti della sua cerchia, come Marcel Duchamp e Francis Picabia, erano, come Man Ray, ispiratori e innovatori. Insieme, questo gruppo ha abbattuto le barriere che definivano la pittura, la scultura, il testo, la fotografia e altro ancora: ciò che l’arte stessa poteva essere. Sono entusiasta di condividere la collezione, soprattutto in questo momento storico e rivoluzionario per il Met».

Gaspare Melchiorri, 09 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

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