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Una veduta degli scavi in piazza del Plebiscito a Vterbo

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Una veduta degli scavi in piazza del Plebiscito a Vterbo

Dopo la scoperta di 25 sepolture medievali, procedono i lavori a Viterbo

La necropoli era di pertinenza della chiesa di Sant’Angelo in Spatha, fondata nel 1078. Ora si cerca di capire per quanto tempo è stata utilizzata

Gaspare Melchiorri

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All’indomani della notizia della scoperta di 25 sepolture medievali in piazza del Plebiscito a Viterbo (di cui quattro di bambini, tra uno e tre anni, uno ancora più piccolo, forse un feto a termine o un neonato morto nell’arco di due mesi di vita), si pensa di continuare ed estendere l’attività di scavo, rimuovendo gli scheletri e le tombe rinvenute e proseguendo in profondità finché necessario, senza poter per ora fissare un termine cronologico per i lavori. Del resto, si trattava già in partenza di un intervento programmato di archeologia preventiva.

Intanto si vanno via via chiarendo i lineamenti generali del sito. La necropoli medievale era pertinente alla chiesa di Sant’Angelo in Spatha (trae questo nome da un’antica famiglia locale, proprietaria della chiesa), che fu fondata nel 1078, e innalzata nel 1092 al rango di collegiata. Si utilizzava il lato antistante la chiesa come luogo di sepoltura. Ora si sta cercando di capire per quanto tempo è rimasto in attività questo cimitero.

«Ci saranno sicuramente altri scavi archeologici nell’area che va verso via Ascenzi, la durata precisa dei lavori non posso darla», ha dichiarato alla stampa locale l’archeologa incaricata delle operazioni di scavo preventivo, Alessandra Spina. «Nel momento in cui si vanno a intaccare i livelli antropici e archeologici, lo scavo si deve fermare quando si arriva al banco naturale. Questa è la prassi. Oppure, quando ci sono delle strutture lo scavo si ferma quando si raggiunge una situazione chiara e comprensibile».

Gaspare Melchiorri, 07 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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