Carlo Avvisati
Leggi i suoi articoliSaranno impiegate tecnologie all’avanguardia per scavare un intero quartiere della Regio V, nel Parco Archeologico di Pompei. Lo ha annunciato il direttore generale Massimo Osanna nel corso di una conferenza tenuta al Politecnico di Milano, intervenendo sulle prospettive offerte dall’impiego dell’hi-tech nell’ambito di studi e ricerche per i beni culturali.
L’area indagata è estesa per circa mezzo ettaro ed è già interessata da interventi di consolidamento del fronte di scavo. Le indagini saranno condotte con droni e tecnologie laser scanner per documentare in progress lo stato dell’arte, evitando di perdere dati essenziali per la ricostruzione delle strutture. Anche perché, venendo alla luce i crolli dei secondi piani degli edifici sarà fondamentale avere una documentazione di scavo quanto più completa possibile. «Prevediamo grandi scoperte, ha sottolineato Osanna, e perciò sarà vitale documentare lo scavo con telecamere continue, in modo che il restauro venga effettuato in maniera filologica».
Le indagini saranno seguite dal Laboratorio di ricerche applicate che si incaricherà di studiare i pollini e le piante rinvenute,datando correttamente anche i reperti organici.
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