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Firenze nei primi nove mesi del 2024 aveva già registrato quasi 8 milioni di presenze e ha ricavato dalla tassa di soggiorno del 2024 un gettito stimato di 77 milioni di euro

Cortesia Comune di Firenze

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Firenze nei primi nove mesi del 2024 aveva già registrato quasi 8 milioni di presenze e ha ricavato dalla tassa di soggiorno del 2024 un gettito stimato di 77 milioni di euro

Cortesia Comune di Firenze

Firenze nella morsa degli affitti brevi

Il capoluogo toscano, invaso nei primi 9 mesi del 2024 da 8 milioni di visitatori, si è dotato di un Piano Turismo sostenibile & città vivibile, reso possibile dal Testo unico sul turismo della Regione Toscana

Elena Franzoia

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«Wish you weren’t here». Così il «Financial Times» titolava, già nel luglio 2023, un lungo articolo di Simon Kuper dedicato al fenomeno ormai globale dell’overtourism. Un eccesso di turismo che attanaglia le principali mete turistiche del mondo, prede di un sovraffollamento che, complice la sempre più breve durata dei soggiorni, genera aumento esponenziale di prezzi e affitti, abbassamento della qualità della vita e un’omologazione che inesorabilmente erode identità e autenticità dei luoghi. In Italia, oltre a Venezia, ormai da anni diventata paradigma internazionale del fenomeno, e alle «solite» Roma e Firenze, il problema riguarda anche, ad esempio, la Costiera Amalfitana e le Cinque Terre

Proprio da Firenze, che nei primi nove mesi del 2024 aveva già registrato quasi 8 milioni di presenze e ha ricavato dalla tassa di soggiorno del 2024 un gettito stimato di 77 milioni di euro, è partita in occasione del «G7 sul turismo» (13-15 novembre) la polemica sulle key box (che consentono l’accesso agli appartamenti destinati ad affitti brevi attraverso «self check-in», poi vietato per ragioni di pubblica sicurezza dal Ministero dell’Interno), oggetto di un blitz dimostrativo nella notte dell’8 novembre da parte del comitato Salvi-Amo Firenze. L’apposizione alle «scatolette» delle chiavi di nastro adesivo rosso ha infatti evidenziato l’inquietante numero dei b&b all’interno del centro storico. Ciononostante, «overtourism è una parola che mi fa venire l’orticaria, aveva dichiarato l’estate scorsa la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Overtourism vuol dire troppo turismo, e secondo me è una bestemmia. La cosa più importante è mantenere aperte le strutture turistiche e il Governo cercherà di farlo sostenendo le imprese. Quanto ai flussi, crediamo che la soluzione sia destagionalizzare e implementare l’offerta turistica, ad esempio nei settori in crescita del turismo congressuale e sportivo. La vera sfida si gioca sui servizi, che devono diventare sempre migliori». Per quanto al G7 la risposta della ministra ai sindaci che chiedevano maggiori regole sulle locazioni brevi fosse stata «non capisco cosa vogliano i primi cittadini. La proprietà privata è sacra», il Ministero del Turismo ha poi posto l’obbligo, in accordo con le Regioni, di richiedere entro l’1 gennaio un codice identificativo nazionale (Cin), allo scopo di creare una banca dati ufficiale e inibire l’evasione fiscale. In prima linea nella lotta all’overtourism, come da precise promesse elettorali, la sindaca di Firenze Sara Funaro afferma: «Stiamo lavorando per fare in modo che Firenze mantenga la sua identità e non diventi “espulsiva” per i residenti, creando un equilibrio tra turismo e residenza. In campo ci sono diversi strumenti, come agevolazioni sull’Imu 2024 per i proprietari di case che passano dall’affitto breve a quello lungo a canone concordato. Una misura che, se funzionasse, potremmo rendere strutturale» e si rivelerebbe efficace soprattutto se accompagnata da «azioni per le politiche abitative, cioè investendo sull’edilizia residenziale pubblica. Non a caso nel nuovo bilancio abbiamo inserito più di 20 milioni per ristrutturare le case popolari e aumentato a 4 milioni il contributo per l’affitto». Oltre a proporre l’aumento della Tari per le locazioni brevi, il Comune ha recentemente approvato il nuovo Piano Turismo sostenibile & città vivibile, considerando come il centro storico non sia «più in grado di sopportare, senza indebolire il suo valore patrimoniale e vedere pregiudicata la propria vivibilità complessiva, una presenza così massiccia di attività e di mezzi a esclusivo uso turistico concentrata in soli 5 chilometri quadrati». Il Piano struttura un decalogo composto da divieti (come per key box e microfoni/altoparlanti), limitazioni (per veicoli atipici, auto e affitti brevi), controlli più severi e campagne di sensibilizzazione come #EnjoyRespectFlorence, realizzata dal Comune con Fondazione Destination Florence allo scopo di informare i turisti sui comportamenti da adottare per un approccio più rispettoso e consapevole alla città e ai suoi abitanti. 

Una veduta del cortile degli Uffizi gremito di persone

I principi del piano trovano conferma nel nuovo Testo Unico sul turismo della Regione Toscana, che riconosce ai Comuni più gentrificati la facoltà di limitare locazioni brevi e servizi legati al turismo, introduce una nuova disciplina sulla destinazione d’uso per uniformare la qualità dei servizi delle strutture ricettive extra alberghiere e favorisce attraverso apposite convenzioni il soggiorno di studenti, lavoratori e familiari di degenti ospedalieri in alberghi a 1 e 2 stelle, i più colpiti dal mercato degli affitti brevi. 

Provvedimenti che hanno ovviamente incontrato la contrarietà di gestori e associazioni come Property Managers Italia, il cui presidente Lorenzo Fagnoni dichiara: «Queste misure sembrano pensate più per soddisfare esigenze politiche che per affrontare concretamente le sfide del turismo cittadino. Non è certo eliminando le key box che si risolve il problema del decoro, ma attraverso incisivi interventi su sicurezza cittadina e cura degli spazi pubblici». Quanto agli affitti, secondo Fagnoni senza locazioni turistiche «gli appartamenti non andrebbero ai fiorentini, ma finirebbero comunque per rispondere alla domanda altissima di stranieri che cercano alloggi per soggiorni temporanei prolungati». «Molto spesso l’overtourism è frutto di una mancata organizzazione dell’accoglienza turistica e interessa peraltro solo poche località italiane, afferma Marco Verzì, membro direttivo ed ex presidente per la Toscana dell’associazione di guide e accompagnatori turistici Federagit. Siamo però in ritardo, perché si tratta di fenomeni già ampiamente noti che si possono risolvere solo creando un gruppo di lavoro che coinvolga tutti gli stakeholder. Manca una pianificazione di lungo periodo. Non è facile ormai invertire la rotta, ma forse è ancora possibile in aree come l’Oltrarno, a forte rischio di gentrificazione turistica. Certo, se la politica non orienta il mercato, poi è troppo tardi cercare di porvi rimedio con norme e divieti. Negli anni non siamo peraltro nemmeno riusciti a diversificare la nostra proposta all’estero, continuando a vendere un’immagine stereotipata che propone al turista sempre le stesse cose, continua Verzì. In questo contesto, le guide svolgono un ruolo di mediazione fondamentale, essendo figure professionali molto flessibili che devono sapere gestire tutti i tipi di turismo portando i visitatori a vivere la città in modo più responsabile ed educato. Proprio per questo Federagit si è sempre battuta per il mantenimento della guida locale che, conoscendo personalmente fragilità e problematiche dei contesti, poteva evitare di assumere comportamenti che amplificassero il fenomeno». A un dialogo continuo e costruttivo tra istituzioni, professionisti e comunità locali si appellano anche il Consiglio dell’Ordine degli Architetti Ppc di Firenze: «Riteniamo indispensabile l’adozione di strumenti urbanistici più efficaci e coerenti, che favoriscano un’accoglienza turistica diffusa e sostenibile, rispettando i contesti e riducendo al minimo gli impatti, sottolinea il presidente Luca Scollo. È inoltre evidente che la crescita degli affitti brevi ha importanti ripercussioni sul mercato immobiliare con una progressiva riduzione delle opzioni di affitto a lungo termine, in particolare nelle aree centrali delle città. L’impatto di questa dinamica evidenzia la necessità urgente di misure regolative. Al contempo, è fondamentale rispettare i diritti di tutti i cittadini, garantendo la sostenibilità delle attività economiche legate al turismo. È quindi necessario semplificare e rendere più efficienti i processi burocratici, facilitando l’operato di professionisti, tecnici e committenti».

Elena Franzoia, 03 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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