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«Veduta dell’isola di San Giorgio Maggiore» (1900 ca) dei Fratelli Alinari, Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fototeca dell’Istituto di Storia dell’Arte

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«Veduta dell’isola di San Giorgio Maggiore» (1900 ca) dei Fratelli Alinari, Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fototeca dell’Istituto di Storia dell’Arte

Fondazione Cini e Archivio Alinari a servizio della storia dell’arte

Un volume raccoglie gli atti della giornata di studi che ricostruisce la storia del patrimonio fotografico nato dall’idea di censire le opere d’arte in Italia

Carolina Trupiano Kowalczyk

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L’immenso patrimonio documentario della Fototeca dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini di Venezia, che consta di quasi un milione di fotografie, deve molto alle relazioni intercorse con la società Alinari. Il volume raccoglie gli atti della giornata di studi che ne ricostruisce la storia partendo dall’acquisizione, nel 1957, delle azioni della ditta fiorentina da parte di Vittorio Cini, che comprese il valore iconografico ed editoriale delle immagini d’arte degli Archivi Alinari.

A partire dalla fondazione nel 1852, la mission di Leopoldo Alinari prima e del figlio Vittorio poi, risiedeva nell’idea del censimento delle opere d’arte in Italia, un vero progetto nazionale di pubblicazione del patrimonio artistico, ancora prima dell’Unità. Cini, imprenditore e collezionista, intuì il ruolo della fotografia come mezzo indispensabile per lo studio dell’arte, e promosse la raccolta per immagini a scopo editoriale; ne fruirono prestigiose edizioni come l’Enciclopedia Universale dell’Arte e la Miscellaneorum centuria secunda di Poliziano curata da Vittore Branca e Manlio Pastori Stocchi.

A partire dagli anni Cinquanta Alessandro Bettagno (nella foto con Janos Scholznel 1957), primo segretario dell’Istituto, guidò l’organizzazione della fototeca; intraprese una capillare ricerca di materiale fotografico nel territorio veneto, fece raccogliere dettagli di dipinti dei grandi maestri veneziani, reperì il prezioso materiale di studiosi, quali Raimond van Marle e Evelyn Sandberg Vavalà, le immagini della Grecia di Pericles Papachatzidakis per lo studio dell’arte bizantina.

Rodolfo Pallucchini, dal 1966 successore di Giuseppe Fiocco nella direzione dell’Istituto, fu nominato «consulente artistico scientifico della collezione Alinari»; accrebbe il patrimonio fotografico attraverso l’impiego diretto di operatori in svariate città italiane, organizzò campagne fotografiche delle grandi esposizioni e l’acquisto di archivi privati, come quelli di Pietro Fiorentini, Gustave Eugène Chauffourier, James Anderson.

Non solo strumenti di indagine ma anche interpretazioni artistiche del loro tempo, ricche di valore semantico, le fotografie del passato assumono un fondamentale ruolo per la conoscenza del futuro, motivo per il quale si ritiene indispensabile la digitalizzazione della fototeca Cini. Con la creazione nel 2019 della Fondazione Alinari per la Fotografia (FAF Toscana), lo straordinario patrimonio artistico diventa pubblico, ponendosi l’obbiettivo della salvaguardia e costante ricerca scientifica: un archivio d’immagini della nostra storia. 

Per un archivio fotografico dell’arte italiana. Vittorio Cini, la Fondazione Giorgio Cini e la Fratelli Alinari, atti della giornata di studi,
a cura di Monica Bassanello, Simone Guerriero e Ilaria Turetta, 172 pp., ill., Marsilio, Venezia 2023, € 25
 

Carolina Trupiano Kowalczyk, 29 giugno 2023 | © Riproduzione riservata

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