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Gian Paolo Barbieri, «Yasmeen Ghauri, Gianfranco Ferré, Seychelles, 1993» (particolare)

©️ Gian Paolo Barbieri, courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

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Gian Paolo Barbieri, «Yasmeen Ghauri, Gianfranco Ferré, Seychelles, 1993» (particolare)

©️ Gian Paolo Barbieri, courtesy of 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Gian Paolo Barbieri apre le porte della nuova sede milanese di Zurich

Il colosso assicurativo ha recentemente inaugurato un nuovo spazio in via Santa Margherita e, a settembre, inviterà il pubblico ad ammirare gli scatti del fotografo, a cura di 29 ARTS IN PROGRESS gallery, che ha saputo trasformare la moda in un linguaggio narrativo

Alessia De Michelis

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Nel cuore pulsante di Milano, a pochi passi dal Teatro alla Scala, gli scatti di Gian Paolo Barbieri (Milano, 1935-2024) saranno fruibili in un nuovo spazio espositivo. La sede di Zurich Italia e Zurich Bank, recentemente inaugurata in via Santa Margherita, apre le porte a una selezione di opere dell’artista che ha ridefinito l’immaginario della moda italiana. «“Eternal Elegance”. The Timeless Photography of Gian Paolo Barbieri» (dal 25 settembre al 15 gennaio 2026), promossa e curata da 29 ARTS IN PROGRESS gallery, nasce da un’affinità profonda tra due mondi apparentemente lontani (assicurazione e fotografia), ma uniti da valori comuni come la protezione della bellezza e la ricerca dell’eccellenza.

Barbieri non si limita a ritrarre la moda: la trasforma in un linguaggio narrativo, dove ogni scatto è una storia sospesa tra cinema, teatro e arte visiva. Le sue fotografie, anche quelle inedite esposte per l’occasione, provenienti da un’attenta riscoperta d’archivio, attraversano decenni di creatività, dagli anni ’60 ai 2000, restituendo un’estetica tanto raffinata quanto ironica. Attraverso l’obiettivo costruisce mondi: set allestiti in location esotiche, citazioni cinematografiche, giochi di luce che sembrano dipinti, rimandi colti alla storia dell’arte. Le sue modelle abbandonano le pose canoniche per esprimere una femminilità più libera e disinvolta, carica di sensualità e intelligenza visiva. È una fotografia che affascina e sorprende, capace di evocare emozioni profonde e durevoli.

L’iniziativa di Zurich non è solo un’operazione culturale, ma un invito a riscoprire la bellezza come esperienza quotidiana. Come afferma Manuela Bottega, responsabile della comunicazione, lo spazio espositivo «diventa così un luogo dove trasformare una pausa dalla frenesia della città in un’esperienza di autentica bellezza». 

Gian Paolo Barbieri, premiato nel 2018 con il prestigioso Lucie Award, continua così a parlare al presente, grazie a un linguaggio visivo che coniuga rigore, teatralità e sensibilità rara. Una voce unica, capace di dare forma a una moda che senza arte, come lui stesso afferma, sarebbe nuda e vuota.

Alessia De Michelis, 31 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Gian Paolo Barbieri apre le porte della nuova sede milanese di Zurich | Alessia De Michelis

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