Un uomo dall’aspetto sicuro, con un gesto deciso e uno sguardo che trasmette autorevolezza e carisma. È Gianfranco Ferré (Milano, 1944-2007), uno dei grandi maestri della moda italiana, catturato in uno scatto iconico del 1996 da Helmut Newton. L’immagine, che unisce eleganza e potenza espressiva, introduce la mostra «Gianfranco Ferré dentro l’obiettivo», allestita nel Forte di Bard (Aosta) dal 6 dicembre al 9 marzo 2025. Realizzata in collaborazione con il Centro di Ricerca Gianfranco Ferré del Politecnico di Milano e Cz Fotografia, la mostra esplora il legame tra lo stilista e la fotografia, evidenziando come le immagini abbiano rappresentato un elemento narrativo essenziale per le sue collezioni. Architetto prestato alla moda, Ferré considerava la sua formazione avvenuta sotto la guida di Franco Albini un pilastro della sua visione progettuale. «La creatività è estro, ma per me è anche applicazione e precisione. Non solo immagine, bella, a volte bellissima, ma sostanza e valore a ciò che porta il mio nome», scriveva.
Oltre 90 scatti inediti di otto maestri della fotografia, tra cui Gian Paolo Barbieri, Guy Bourdin e Peter Lindbergh, raccontano le iconiche campagne pubblicitarie di Ferré. Tra questi spicca quello di Barbieri per la collezione prêt-à-porter autunno/inverno 1991-92, che ritrae una modella in un abito geometrico con un fiocco oversize. Qui, architettura e moda si incontrano in un perfetto equilibrio tra rigore ed emozione. Accanto alla galleria fotografica, sei stanze tematiche, ispirate alla metafora della camera oscura, offrono al visitatore uno sguardo inedito. «L’aspetto unico di questa mostra, spiega Paola Bertola, curatrice e docente al Politecnico di Milano, è che non si limita a esporre fotografie o abiti, ma racconta l’intero percorso creativo di Ferré, dal primo schizzo alla fotografia finale. Solitamente il lavoro dietro le quinte è invisibile, mentre qui diventa il vero protagonista». Questi spazi guidano in un viaggio che, attraverso provini, cartamodelli, abiti e schizzi, mette in luce i sei principi operativi di Ferré: comporre, ridurre, enfatizzare, ricalibrare, decostruire, emozionare.
Grazie alla tecnologia digitale, il percorso si arricchisce con installazioni interattive e Qr code che collegano i visitatori all’Archivio Storico Gianfranco Ferré. Custodito nel quartier generale di via Tortona a Milano e donato dalla famiglia al Politecnico, l’archivio conserva migliaia di disegni, fotografie, video, abiti e appunti che raccontano decenni di storia della moda. Tra le innovazioni spiccano i gemelli digitali degli abiti, che permettono di esplorare virtualmente le creazioni e svelarne ogni dettaglio progettuale. Il catalogo digitale, edito da Forte di Bard, arricchisce ulteriormente l’esperienza, approfondendo anche il ruolo della fotografia di moda, che, seppur legata alle esigenze temporanee dell’industria, trascende questa sua natura, per diventare espressione della cultura contemporanea. «Lo stilista non deve soltanto sapere con chiarezza ciò che vuole, scriveva Ferré, ma anche scegliere l’interlocutore adatto, quello che darà corpo, colore, luce e magia alla sua idea».