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Molto attese come sempre, tornano l’11 e 12 ottobre le Giornate Fai d’Autunno, che raggiungono quest’anno la 14ma edizione: una festa diffusa nell’intera Italia, organizzata dalle Delegazioni Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano Ets e dai gruppi attivi nel territorio, con la determinante partecipazione dei giovani volontari, che apre al pubblico centinaia di luoghi altrimenti inaccessibili e segreti (visite a contributo libero; elenco e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).
Alcune delle sedi sono riservate agli iscritti Fai, come il Palazzo Mossi Pallavicini a Torino, palinsesto dell’architettura sabauda dal ’600 al ’900, la cui sontuosa «Sala degli Specchi» è riconducibile all’ambito di Claudio Francesco Beaumont, pittore di corte dei Savoia, o il Casino Giustiniani Massimo ai Laterani a Roma, documento del gusto della capitale nell’800, con i suoi affreschi realizzati dal gruppo dei Nazareni o, ancora, il Gabinetto di Lettura di Padova, istituzione cittadina fondata nel 1830 sotto gli Austriaci. Altre invece, antiche o moderne che siano, sono aperte a tutti. Fra le prime citiamo il Monastero Regina Coeli a Napoli, bell’esempio di arte rinascimentale e barocca riaperto nello scorso maggio dopo una lunga chiusura; fra le seconde l’Asilo Sant’Elia a Como (1934-36), capolavoro dell’architetto razionalista Giuseppe Terragni, che con il giardino e le ampie vetrate volle farne un luogo aperto al sole e alla luce per i bambini che abitavano nelle case buie e malsane dei quartieri poveri, o la Sede Rai di Firenze, progettata negli anni ’60 da Italo Gamberini, con il suo esterno «brutalista» a contrasto con gli interni raffinati, e con gli studi di registrazione e la «stanza dei rumori». E, recentissimi, gli splendidi edifici sinuosi della sede della Sda Bocconi a Milano, completata nel 2019 là dove c’era l’ex Centrale del Latte e realizzata su progetto dei famosi architetti giapponesi Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa dello Studio Sanaa. Vecchio di oltre mille anni è invece il Castello dei conti Costa di Bene Vagienna (Cuneo), circondato dai bastioni cinquecenteschi, e di grande suggestione, con la loro architettura rupestre, sono i due ipogei privati appena restaurati nel Sasso Caveoso a Matera. Ma fra gli antichi borghi è imperdibile Nidastore, il più settentrionale dei nove castelli di Arcevia (Ancona), annidato fra le sue mura, in un paesaggio antico e intatto, proprio come i rapaci da cui prende il nome: quegli «astori» che nel Medioevo erano utilizzati nella caccia. Una meta nel verde cui si aggiungono, tra gli altri, l’insediamento rupestre di Verzino (Crotone), preistorico ma riutilizzato dai monaci basiliani e poi rimasto in uso fino a tempi recenti; la Riserva di Sassoguidano a Pavullo (Modena), dalla quale si gode un magnifico panorama sulla valle del Panaro, dal monte Cimone all’Appennino bolognese, e il Criptoportico del Giardino Bellini a Catania (normalmente chiuso al pubblico), una sorta di galleria scavata nel banco lavico e ispirata al gusto vanvitelliano della Reggia di Caserta.
Accanto al Fai, per questo evento realizzato in collaborazione con la Commissione europea, sono alcune aziende, da Dolce&Gabbana a Groupama Assicurazioni, da Gruppo Seda a Despar, fino a Ferrero e Ferrarelle, società benefit presente tra i luoghi visitabili con il suo Parco Sorgenti di Riardo (Caserta), patrocinato Fai, esempio di gestione responsabile delle risorse qui custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo e paesaggistico.

Matera, ipogei-carriero. Photo: Niccolò De Ruggieri. © Fai

Milano, nuovo campus dell’Università Bocconi. Photo: Metamorphosi. © Fai

Pavullo (Mo), riserva di Sassoguidano. © Fai

Roma, Casino Giustiniani Massimo. © Fai

Torino, Palazzo Mossi Pallavicini. © Fai
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