Marilena Borriello
Leggi i suoi articoliL’elemento distintivo delle opere di Giuseppe Penone è la naturalezza. Le sue sculture, soprattutto quando collocate all’esterno, si integrano perfettamente nell’ambiente circostante, tanto da sembrarne parte integrante. Foglie, rocce e alberi, combinati insieme, formano composizioni che, pur non essendo ordinarie, appaiono spontanee, come se fossero appartenute sempre a quel luogo, indivisibili dal loro contesto. Questo senso di spontaneità è evidente anche in una delle sue ultime opere, «The Inner Flow of Life» (2024), un intervento scultoreo che dal 30 maggio scorso è diventato parte permanente del parco reale sull’isola di Djurgården, nel cuore di Stoccolma. Qui si unisce ad altre opere di artisti come Alice Aycock («Hoop-La», 2021), Elmgreen & Dragset («Life Rings», 2022) e Charlotte Gyllenhammar («Osagd / Untold», 2023).
L’opera è stata commissionata tre anni fa dalla Fondazione della Principessa Estelle di Stoccolma (Preks), un’istituzione culturale nata nel 2019 per volontà della coppia reale svedese, con la missione di promuovere e sostenere l’arte e la cultura contemporanea, riconoscendone il ruolo fondamentale nello sviluppo di una società evoluta e moderna. Quest’approccio riflette una caratteristica distintiva della cultura svedese, dove l’attenzione al benessere comune e alla relazione armonica con la natura è prioritaria. Ogni anno il parco si arricchisce di un’opera site specific, concepita e realizzata in stretta relazione con l’ambiente boschivo dell’isola che la ospita.
È un approccio creativo familiare a Penone, la cui pratica artistica, sin dagli esordi come esponente dell’Arte povera, mette al centro del suo fare la ricerca di un dialogo con la natura per ristabilire l’ordine e la relazione naturale tra le cose. La genesi delle sue opere ha sempre origine dalla considerazione dei luoghi che le accoglieranno, per comprendere la natura e le intenzioni che li hanno creati. La realizzazione di «The Inner Flow of Life» è stata infatti preceduta da vari sopralluoghi nel parco reale di Djurgården, sia per individuare il punto ottimale in cui posizionare l’intervento scultoreo, sia per catturare il genius loci, lo spirito del luogo da infondere nell’opera. Come Penone ha spiegato, è l’idea di fluidità ad aver ispirato la sua scultura. Gli elementi formali e i materiali sono stati scelti con cura al fine di suggerire il flusso vitale invisibile che collega e unisce tutto: dall’intreccio di querce che circonda l’opera, al corso d’acqua che circoscrive l’isola, fino ai corpi delle persone che percorrono il parco, creando una connessione con l’ambiente circostante.
L’intervento scultoreo, alto circa dieci metri, si compone di una scultura bronzea raffigurante un albero capovolto e di un masso di granito. La scelta di entrambi i materiali è stata guidata dalla considerazione della loro stabilità e resistenza agli agenti atmosferici. Tuttavia, dietro a questa decisione, si celano anche motivazioni di natura simbolica e poetica. Il masso di granito, per esempio, è stato selezionato da Penone per la sua antichità, risalendo a due miliardi e mezzo di anni fa, e per le sue caratteristiche estetiche, in particolare le venature verticali che lo distinguono. Queste peculiari caratteristiche del granito evocano un senso di ascendente vitalità, come se racchiudessero al loro interno l’intera storia millenaria della foresta. Per l’artista, il blocco di granito assume così il ruolo di simbolo vivente della foresta stessa, incarnandone l’essenza e custodendone la memoria ancestrale. È da questa forza primordiale che sembra originarsi la scultura in bronzo dell'albero capovolto, sulla cui sommità sono state collocate della terra e dei semi, offrendo alle radici la possibilità di accogliere nuova vita, benché sradicate dal suolo. L’albero è infatti un elemento costante e iconico nell’opera di Penone. Per l’artista, esso incarna l’essenza perfetta della scultura grazie alla sua capacità intrinseca di crescere e svilupparsi in un modo armonioso e coordinato. Ogni gemma, ogni foglia sembrano essere guidate da una necessità interna, una sorta di testimonianza della sua storia e del suo percorso evolutivo.
Non sorprende quindi che l’albero sia stato un tema ricorrente negli eventi di inaugurazione di «The Inner Flow of Life». Lo scorso 29 maggio Penone ha tenuto una conferenza presso il Moderna Museet di Stoccolma, dove ha condiviso il processo creativo del suo intervento scultoreo a Preks e ripercorso i momenti significativi della sua carriera come figura di spicco dell’Arte povera. Durante l’incontro, è stato dato particolare risalto ad «Albero di 12 metri» (1970), la prima delle sue opere a essere stata acquisita da una collezione museale, nello specifico quella del Moderna Museet di Stoccolma. Forse non molti sanno che questa celebre scultura in legno rappresenta ciò che rimane di una performance che l’artista, ventenne, realizzò nel 1970 durante «Aktionsraum 1» a Monaco di Baviera. Per un mese Penone scavò l’interno di una trave di 12 metri, riportando alla luce l’albero che essa era in origine. Pontus Hultén, l’allora direttore del Moderna Museet di Stoccolma, colpito dall’impatto concettuale dell’opera decise di acquistarla per arricchire la collezione del museo.
Anche l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma ha partecipato alla celebrazione dell’artista organizzando la mostra «Transcrizione Musicale della Struttura degli Alberi» (fino al 30 settembre), in cui sono esposti i disegni e le stampe dei 14 alberi che l’artista ha utilizzato per questo progetto sonoro realizzato nel 2011 nell’Ardèche, in Francia. Il progetto è consistito nel percuotere i tronchi di quattordici specie di alberi, tra cui querce, cipressi e altri ancora, utilizzando un martello di gomma. La particolare risonanza di ciascuna specie è stata registrata e trasformata in quattordici partiture musicali attraverso un meticoloso lavoro di analisi. Nel giorno di apertura dell’esposizione, alcune di queste partiture sono state reinterpretate da musicisti esperti, come Jörgen Pettersson, utilizzando i loro strumenti.
La permanente installazione di «The Inner Flow of Life» nel parco reale svedese è un evento che celebra la straordinaria capacità di un artista di comunicare concetti complessi con estrema semplicità. In un’epoca segnata da una crescente alienazione dalla natura, le opere di Penone agiscono come un richiamo vitale all’autenticità, offrendo una rara e preziosa connessione con l’essenza della vita stessa.
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