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Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliMentre è tutta, o quasi tutta, di matrice «nordica» la schiera di mostre, cataloghi e volumi dedicata, dagli anni Ottanta a oggi, alle ceramiche Lenci, si deve a un’appassionata studiosa e collezionista napoletana, Maria Grazia Gargiulo, l’aver perseguito con tenacia la ricerca relativa agli «epigoni» della manifattura torinese, dedicando nel 2005 e nel 2008 pubblicazioni specifiche a Sandro Vacchetti e alla sua Essevi e, nel 2006, alla Ars Pulchra, come ricorda nella prefazione al suo nuovo volume La ceramica del ’900 a Torino. Gli epigoni della manifattura Lenci.
Il risultato di dieci anni di ricerca iconografica, in collezioni private e sul mercato antiquario, è un notevole repertorio fotografico di circa 500 immagini, molte delle quali inedite, relative a quelle manifatture che, nella Torino degli anni Trenta e anche successivamente, hanno raccolto l’eredità Lenci mantenendola e trasformandola fino ai primi anni Settanta.
Si parte da Ars Pulchra, per proseguire con Essevi, C.I.A., Le Bertetti, Igni, Ronzan, VI.BI., Bigi, Tanagra e Ariele, in uno spiegamento di curate riproduzioni, documenti d’archivio e d’epoca, che ci rivelano non poche ceramiche di ottima qualità, come alcune creazioni di Otto Maraini per Igni o le ben note invenzioni di Sandro Vacchetti per Essevi, unitamente a bellissimi disegni preparatori della C.I.A. pubblicati per la prima volta.
Se anche il volume non ha pretese rigorosamente scientifiche, sia nei testi che nelle didascalie molto scarne, sarà utile a collezionisti e appassionati del settore nell’approfondimento della storia di questi «continuatori» di tutto rispetto.
La ceramica del ’900 a Torino. Gli epigoni della manifattura Lenci, di Maria Grazia Gargiulo, 224 pp., ill., Fioranna, Napoli 2014, € 45,00
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