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Gareth Harris
Leggi i suoi articoliArtisti come Lakwena Maciver (Londra, 1986), Veronica Ryan (Plymouth, Montserrat, 1956), Peter Liversidge (Lincoln, Gran Bretagna, 1973) e Alberta Whittle (Bridgetown, Barbados, 1980) creeranno opere per gli ospedali psichiatrici della Gran Bretagna nell’ambito di un nuovo progetto che mira a trasformare l’accesso all’arte in questi ambienti.
Più di 50 artisti hanno aderito alla nuova iniziativa triennale, ideata dall’associazione di beneficenza Hospital Rooms e realizzata in collaborazione con i NHS Trusts di Birmingham, Bristol, North East London e South West Yorkshire, e le loro opere verranno installate nei prossimi 18 mesi. Maciver presenterà la sua opera in un ospedale del nord-est di Londra, mentre Ryan lavorerà con un ospedale di Bristol.
«Abbiamo dedicato molto tempo alla ricerca e allo sviluppo e i nostri artisti sono stati selezionati in base a ciò che abbiamo imparato in ogni sito, spiega Niamh White, cofondatrice di Hospital Rooms. Alberta, per esempio, lavora con noi a Birmingham, dove è cresciuta. Ha seguito e condotto laboratori creativi con i giovani dell’ospedale e realizzerà un’opera site specific. Nell’ambito di questo progetto, stiamo realizzando programmi culturali in tutti questi spazi ospedalieri».
L’iniziativa è sostenuta da una sovvenzione di 600mila sterline dell’Arts Council England National Lottery, assegnata ad aprile. Tra gli altri sostenitori figurano la Garfield Weston Foundation e la Hiscox Foundation.
Hospital Rooms creerà anche un «National Framework for Equal Access to Arts in Mental Health Services» (Piano nazionale per la parità di accesso alle arti nei servizi di salute mentale), che «svilupperà programmi creativi informati sui traumi, rispettosi dell’autismo e culturalmente competenti per i contesti di cura della salute mentale».
«Questo è il culmine naturale di nove anni di lavoro, afferma White. Abbiamo lavorato in 44 reparti e abbiamo elaborato una metodologia curatoriale. Questo progetto segna un cambiamento culturale, da interventi singoli verso un approccio sistemico nazionale che cambierà radicalmente l’assistenza sanitaria mentale».
Secondo l’associazione, che continuerà a mantenere i contatti con i dipartimenti governativi competenti, il piano previsto promuoverà gli scambi tra musei e ospedali psichiatrici e «fornirà un modello scalabile per l’integrazione dei programmi artistici negli ospedali psichiatrici in Gran Bretagna e oltre». Hospital Rooms mira infatti a sviluppare partnership con un consorzio di istituzioni culturali chiave come la Tate, l’Hepworth Wakefield e l’Arnolfini di Bristol. «Saremo un catalizzatore, entrando in queste sedi per un massimo di due anni. Al Midlands Art Centre (a Birmingham, Ndr), all’Ikon (sempre a Birmingham, Ndr), a Spike Island (a Bristol, Ndr) e in altri luoghi ospiteremo laboratori per i servizi di salute mentale in ospedale e in comunità. Il nostro obiettivo finale è quello di integrare i nostri programmi in questi luoghi e sviluppare relazioni significative e reciproche tra i siti culturali locali e i servizi di salute mentale del NHS», aggiunge White.
White e il cofondatore Tim Shaw hanno avviato Hospital Rooms nel 2016 con l’obiettivo di portare l’arte e la creatività alle persone che si trovano in strutture di salute mentale. I due sono stati ispirati dopo che un loro caro amico è stato internato in seguito a un tentativo di suicidio. Da allora commissionano ad artisti opere specifiche per le strutture di salute mentale.
L’associazione inaugurerà anche una mostra, «Shape Shift Converse Rework», presso l’Hungate Medieval Art di Norwich, il 2 luglio (fino al 27 luglio), con opere di artisti come Michael Landy, Mark Titchner e Heather Phillipson.
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