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Gareth Harris
Leggi i suoi articoliUn gruppo di personalità di spicco, tra cui l’ex primo ministro britannico Liz Truss, ha scritto una lettera in cui critica quella che definisce una campagna «accelerata» per la restituzione dei marmi del Partenone dal British Museum alla Grecia. I marmi sono conservati nel museo di Londra dal 1817, dove sono stati portati dopo essere stati rimossi dal Tempio del Partenone sull’Acropoli di Atene dal nobile scozzese Lord Elgin, allora ambasciatore presso la corte ottomana.
Secondo il quotidiano britannico «The Guardian», la lettera è stata pubblicata dal gruppo di estrema destra Great British Pac, guidato dall’attivista conservatrice Claire Bullivant e dall’ex vice leader del partito Reform Ben Habib. Sul proprio sito il Great British Pac si descrive come «una coalizione di imprenditori, politici, avvocati, capi di polizia, giornalisti, patrioti e attivisti di ogni estrazione sociale, uniti dall’amore comune per il nostro Paese e dall’impegno per il suo futuro... il Great British Pac si impegna a salvaguardare il Regno Unito dalle proposte politiche sconsiderate del partito laburista».
Indirizzata ai trustee del British Museum e al Governo britannico, la missiva chiede la fine di qualsiasi trattativa per la restituzione delle sculture, sostenendo che i marmi «sono di proprietà britannica e dovrebbero rimanere al museo a beneficio dei suoi visitatori» e che «il movimento per rimuoverle non è spontaneo. È orchestrato politicamente, fortemente finanziato e sempre più avvolto nel segreto». La lettera afferma inoltre che «una tale segretezza potrebbe rappresentare una violazione dei doveri fiduciari dei trustee del museo nei confronti del pubblico». Il documento è sottoscritto da varie figure del mondo politico, accademico e artistico, tra cui lo storico David Starkey e Michael Daley, direttore di Artwatch Uk.
La lettera suggerisce che i firmatari potrebbero intraprendere un’azione legale per impedire la restituzione dei marmi. «Ci riserviamo il diritto, vi si legge, di richiedere una consulenza legale sul modo migliore per proteggere gli interessi del pubblico britannico, in qualità di beneficiari del trust del Museo, anche ricorrendo a un’ingiunzione per bloccare qualsiasi negoziazione in corso o futura fino a quando i beneficiari non saranno stati pienamente informati e adeguatamente avvertiti dei potenziali rischi e delle conseguenze negative di tali azioni».
Dan Hicks, curatore del Pitt Rivers Museum e professore di archeologia contemporanea all’Università di Oxford, ha dichiarato a «The Guardian»: «Questa lettera è un disperato tentativo di allarmismo e intimidazione da parte di attori politici indefiniti». E ha aggiunto: «I prestiti internazionali sono stati una parte normale dell’attività espositiva dei musei per oltre un secolo. Per citare solo un esempio, lo stesso British Museum sarà destinatario di un prestito di alto profilo dalla Francia il prossimo anno, quando verrà esposto l’arazzo di Bayeux».
L’archeologo Mario Trabucco della Torretta, uno degli organizzatori della lettera, sostiene che le richieste di restituzione come quella relativa ai marmi sono «animate» da «distorsioni delle prove storiche». Aggiunge: «Queste richieste si basano abitualmente su pregiudizi di selezione, anacronismi evidenti e citazioni delle fonti accuratamente modificate. La politica culturale del Paese non può basarsi su questo tipo di uso scorretto delle prove. Il fatto che i marmi siano stati acquisiti legalmente è un fatto storico incontestabile».
La lettera afferma anche che il Parthenon Project, che si batte per la riunificazione delle sculture del Partenone, è «finanziato generosamente da un industriale straniero». Tra i sostenitori del progetto l’ex ministro della Cultura del Regno Unito Ed Vaizey mentre i membri della famiglia Lefas guidano e finanziano l’organizzazione.
Nel contempo, sul sito web del British Museum si legge che: «Gli amministratori del British Museum ritengono che sia di grande beneficio per il pubblico poter ammirare le sculture nel contesto della collezione mondiale del British Museum, al fine di approfondire la nostra comprensione del loro significato nella storia culturale mondiale. Ciò costituisce il complemento ideale all’esposizione nel Museo dell’Acropoli». Una legge del 1963 impedisce inoltre la dismissione di oggetti antichi conservati al British Museum dall’inizio del XIX secolo. Nel 2022 George Osborne, presidente del British Museum, affermava che era necessario raggiungere un «accordo» sulla condivisione dei marmi del Partenone con la Grecia.
Sia il British Museum che il Parthenon Project sono stati contattati per un commento.
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