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Vittorio Bertello
Leggi i suoi articoliLo si sta annunciando a colpi di render e di comunicati stampa: l’Amministrazione comunale di Frosinone ha in progetto di realizzare un parco archeologico lungo il fiume Cosa. Il Comune ha ottenuto 16,2 milioni di euro tramite il Pnrr e una parte di questi fondi saranno destinati anche alla valorizzazione delle strutture che costituivano le terme romane. Ne ha scritto Pierfederico Pernarella in un articolo pubblicato sul sito del quotidiano «Il Messaggero».
Il fiume Cosa attraversa la città e nell’antichità fu un’importante risorsa per i Volsci e i Romani. Il sito archeologico in questione emerse nel marzo del 2021, durante alcuni lavori preliminari per il rifacimento della rete fognaria in zona Ponte della Fontana. Furono rinvenuti i resti di un antico edificio termale romano. Rimangono alcune parti originali, come tratti di pavimenti a mosaico e alcuni rivestimenti in marmo delle pareti. Data l’importanza della scoperta, la Soprintendenza Archeologica ha deciso di continuare gli scavi per saperne di più e proteggere il sito. Il Comune, all’epoca sotto la guida del sindaco Ottaviani, ha supportato questo progetto con lo scopo di rendere l’area visitabile per il pubblico.
Nel corso degli scavi sono stati individuati vari ambienti, come una vasca quadrata e pavimenti in mattoni. Tra l’altro è emerso un mosaico bicolore decorato a motivi marini, risalente al II secolo d.C., che ornava la zona termale. Il sito si trova vicino alla strada di San Giuseppe, che probabilmente ricalca un’antica via romana. Questa scoperta conferma che in epoca romana imperiale la zona del fiume Cosa era già frequentata, probabilmente legata a un periodo di rinnovamento urbanistico della città.
A questo proposito il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ha dichiarato: «I reperti rinvenuti saranno oggetto di restauro conservativo. Il sito, nella sua interezza, sarà al centro di un intervento importante, con la realizzazione di una copertura per la protezione dei mosaici, una passerella che ne consenta l’accessibilità e la fruizione, l’installazione di pannelli didattici e la sistemazione del percorso di accesso all’area archeologica. Le operazioni, che favoriranno così la più ampia fruizione da parte del pubblico, saranno condotte dalla Soprintendenza in sinergia con il Comune».
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