Stefano Luppi
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Andando in direzione di Grizzana Morandi, paesino appenninico nel bolognese posto su un crinale che offre una vista affascinante sulle valli del Reno e del Setta e nel quale per decenni Giorgio Morandi (1890-1964) trascorse le estati, a un certo punto in lontananza appare la sagoma di un edificio avulso dal contesto circostante fatto di verde, case rurali, chiese ed edifici antichi. Si tratta della celebre Rocchetta Mattei, dal 2005 di proprietà di Fondazione Carisbo (gestita dal Comune di Grizzana in collaborazione con l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese), un «castello» fatto edificare dal conte Cesare Mattei (1809-96) sulle rovine di un’antica costruzione del XIII secolo, detta Rocca di Savignano.
Nel corso dei decenni la famiglia Mattei ha trasformato la «Rocchetta» in un delizioso coacervo di torri, scale e scalinate, saloni, camere che richiamano numerosi stili, dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al Liberty: una libertà di linguaggi architettonici che si sposavano con l’indole del conte Mattei, nel 1837 uno dei fondatori della Cassa di Risparmio in Bologna che qui si dedicò allo studio di una medicina alternativa ribattezzata «elettromeopatia».
Dopo la Seconda guerra mondiale l’edificio passò alla famiglia Stefanelli che lo abbandonò letteralmente negli anni ’80 tanto che la Fondazione Carisbo dopo l’acquisto diede vita a un lunghissimo restauro ancora oggi in corso. L’onerosa manutenzione (l’ente ex bancario non ha più i «conti d’oro» di inizio millennio, quando acquisì quello e numerosi altri palazzi antichi a Bologna) arriva ora a un punto importante grazie a fondi del Pnrr. I lavori, infatti, sono nel «pacchetto» da 20 milioni di euro «Da Campolo l’arte fa Scola», presentato dal Comune di Grizzana Morandi e selezionato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito di «Investimento 2.1 “Attrattività dei Borghi”», di cui l’attuale restauro dell’ala arabo-moresca rappresenta una delle principali azioni di intervento.
Il progetto di manutenzione è stato affidato a un pool di aziende con diversi compiti: Studio di Architettura ed Ingegneria Associato di Porretta Terme (Bo), SGLAB di Bologna, Lithos Srl (Venezia), Piacenti SpA (Prato) e Studio Berlucchi Srl (Brescia), operative su tre livelli di intervento. Gli esperti procedono a opere di consolidamento strutturale, riqualificazione architettonica a pavimenti, soffitti, infissi, finiture e cura dell’apparato decorativo esistente presso tutte le sale del piano terra della Rocchetta (Sala d’Aspetto, Sala da Pranzo, Atrio, Sala delle Ceramiche, Cucina, Sala dei Fenicotteri), oltre agli spazi del primo piano con le celebri Loggia delle Uri e Scala Araldica.
In altre sale (Loggia Carolina, Stanza del Papa, Salotto Turco, Camera Turca e Sala degli Specchi) si procederà invece con consolidamento strutturale e riqualificazione senza intervenire sulla decorazione delle pareti.
Infine, con il fine di allargare gli spazi aperti al pubblico, è previsto un intervento di carattere conservativo negli ambienti dell’ala abitata da Cesare Mattei, Stanza del Conte, Salottino Viola, Loggia con falso pozzo a rasoi, Sala della Visione e Salotto Inglese.
«Enti pubblici e privati lavorano insieme con fondi Pnrr, ricordano Patrizia Pasini, presidente della Fondazione Carisbo, Mauro Felicori, assessore regionale alla cultura e Franco Rubini, sindaco di Grizzana, per recuperare la porzione del castello non ancora accessibile, la cosiddetta “parte vecchia” che con la sua aura di fascino antico rappresenta il vero cuore della Rocchetta Mattei».
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