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Davide Landoni
Leggi i suoi articoliIl brusio di un anno difficile spazzato via da un colpo di martello. Un colpo secco, che da una sala d'asta di New York si propaga in ogni stanza dell'arte mondiale, consegnando un messaggio chiaro: le grandi aggiudicazioni sono tornate. Il «Ritratto di Elisabeth Lederer» (1914) di Gustav Klimt, dopo una contesa di venti minuti tra sei bidder, è diventato la seconda opera più cara di sempre, la più preziosa tra quelle moderne. Con i 236,36 milioni di dollari necessari per aggiudicarsela, Sotheby's a New York, il 18 novembre, scrive un pezzo di storia del mercato dell'arte. Ma soprattutto della sua. Il dipinto, che ritrae la giovane figlia di Serena Lederer, tra le più importanti mecenati dell'autore, è infatti la migliore aggiudicazione di sempre per la maison. Mai apparso prima sul mercato libero, il dipinto era stimato oltre 150 milioni di dollari. La sua vendita segna un debutto memorabile per la casa d'aste, per la prima volta in scena nella nuova sede del Breuer Building, ex sede del Whitney Museum.
Raffinato nella resa del volto, sontuoso negli ornamenti, il ritratto incarna la quintessenza del modernismo viennese in cui giovinezza, bellezza e simbolismo si fondono in un’opera di straordinario impatto visivo. Il dipinto fa registrare un risultato clamoroso, che raddoppia con margine i 104,5 milioni di «Birch Forest», aggiudicato nel 2022 da Sotheby’s Londra e precedente record per il pittore. Record, come detto, anche per Sotheby's stessa. Inevitabilmente, il ritratto ha fatto registrare il risultato più alto dell'intero 2025. L'ultima aggiudicazione di questo calibro, che poi di questo calibro non è, fu «L'Impero delle luci» di René Magritte, battuto all'asta da Christie's a New York per oltre 121 milioni di dollari nel novembre 2024. Salendo ancora, l'opera scavalca i 195 milioni di dollari di «Shot Sage Blue Marilyn» di Andy Warhol, blindando la seconda posizione assoluta nella storia delle aste. Rimane inarrivabile il «Salvator Mundi», attribuito a Leonardo da Vinci e aggiudicato per 450,3 milioni di dollari da Christie's nel 2017.
Un'aggiudicazione roboante, quella per «Ritratto di Elisabeth Lederer», che da sola vale una stagione, e molto di più. Scuote un mercato in underperformance, bloccato, bilanciato verso il basso, che vedeva le case d'aste trattenere i lotti di primissima fascia per timore che i collezionisti non fossero disposti a investire, i quali a loro volta non investivano per mancanza di opere per cui valesse la pena fare follie. La Leonard A. Lauder Collection, venduta da Sotheby's questa sera, è sembrata da subito capace di riattivare l'entusiasmo di buyer e appassionati. In particolare, a rendere impaziente l'attesa era proprio il nucleo di tre dipinti firmati Gustav Klimt, che nelle previsioni promettevano di ritagliarsi delle posizioni di vertice nella classifica delle vendite in asta dell'artista. E non hanno deluso. Già detto del nuovo record assoluto, da aggiornare è infatti anche il resto della lista.
Due paesaggi, realizzati durante i soggiorni estivi di Klimt nell’Attersee, costringono infatti a ulteriori cambiamenti. Entrambi di formato quadrato, interpretano una natura fitta e dettagliata, definita da un mosaico di colori distesi su un verde intenso e profondo, leggero eppure inebriante. In uno di questi, «Blumenwiese» (1908), pulsa viva una trama di fiori selvatici, come morbide schegge colorate immerse nel manto erboso. Passato di mano per 86 milioni di dollari, è ora il quinto miglior risultato in asta per l'artista. Il sesto posto lo va ad occupare «Waldhag bei Unterach am Attersee» (1916), che con i 68,3 milioni di dollari necessari per aggiudicarselo sistema il fiocco a una notte tra le più importanti della storia recente del mercato dell'arte.
Gustav Klimt, Bildnis Elisabeth Lederer (Portrait of Elisabeth Lederer)
Gustav Klimt, Blumenwiese (Blooming Meadow)
Gustav Klimt, Waldabhang bei Unterach am Attersee (Forest Slope in Unterach on the Attersee)
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